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In arrivo QUANT F, auto elettrica a cella di flusso

In arrivo QUANT F auto elettrica a batteria di flusso_

 

(Rinnovabili.it) – Somiglia ad un’auto a idrogeno, ma non lo è. È un’auto elettrica a cella di flusso, con una autonomia di 800 km e prestazioni da supersportiva. La nanoFlowcell QUANT F è figlia della mente dello svizzero Nunzio La Vecchia, inventore, imprenditore e musicista. La presenterà al salone di Ginevra, dal 3 al 15 marzo, e già ne esalta le caratteristiche: «Questa è un’auto potente ed ecologica al tempo stesso: permette di combinare una guida efficiente ed economica con zero emissioni nocive». Si tratta di una evoluzione della QUANT E, la prima automobile a cella di flusso, approvata dall’autorità di controllo tecnico tedesco (TÜV).

 

Il sistema di alimentazione di nanoFlowcell funziona grazie ad un tipo di batteria ricaricabile, in cui elettroliti contenenti una o più sostanze elettroattive disciolte fluiscono attraverso una cella elettrochimica che converte l’energia chimica direttamente in energia elettrica. Il sistema offre alla QUANT F corrente elettrica a 50 ampere ma, grazie ad un sistema brevettato, può raggiungere i 2.000 ampere quando si vogliono ottenere le massime prestazioni (naturalmente per un tempo limitato). «Nessuno è mai riuscito a mettere su strada una vettura con queste caratteristiche – gongola Lavecchia – Noi raggiungiamo l’obiettivo delle 2000 ampere unendo la nostra batteria di flusso con il nuovo sistema di buffer. Questo sistema apre grandi potenzialità per il futuro della mobilità elettrica».

 

La vettura ha delle similitudini con le vetture fuel cell, cioè quelle dotate di pile a combustibile che, grazie alla reazione chimica fra idrogeno ed ossigeno, generano energia elettrica. Tuttavia, a muovere la Quant F non è l’idrogeno: l’auto funziona grazie a due serbatoi da 250 litri ciascuno, i quali contengono due liquidi ionici, uno con carica positiva e uno con carica negativa. L’integrazione tra i liquidi permette di generare elettricità. I suoi 1090 cavalli le permettono di raggiungere punte di 300 km/h, sostiene il suo inventore.

«Siamo solo all’inizio del nostro lavoro di sviluppo. Immagazzinare l’energia per il convertitore di frequenza in un fluido ci dà enormi vantaggi rispetto ai sistemi utilizzati finora nel campo della mobilità elettrica. Possiamo utilizzare tutte le cavità nel veicolo per trasportare il fluido ionico. Inoltre, poiché questo non è né infiammabile né tossico, crediamo di essere assolutamente sulla strada giusta».

 

In arrivo QUANT F auto elettrica a batteria di flusso

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