Sulle nostre strade aumenteranno le auto connesse, in grado di scambiare informazioni in tempo reale: entro il 2018, il mercato varrà 40 miliardi
(Rinnovabili.it) – Il mercato globale delle auto va verso l’interconnessione. Secondo una ricerca della società di consulenza Alix Partners per l’Osservatorio Autopromotec, il valore totale delle cosiddette “auto connesse” passerà dai 24 miliardi di euro del 2015 ai 40 miliardi del 2018.
Anche il mercato dei sistemi ADAS (Advanced Driver Assistance System) per l’assistenza alla guida sulle auto presenterà una crescita nei prossimi anni, passando dai circa 4 miliardi di euro nel 2015 ai 7 miliardi di euro stimati nel 2018.
Quando si parla di auto connesse (“connected cars”), si intendono veicoli dotati di connettività mobile in grado di assistere il conducente e fornirgli informazioni sulla sicurezza e lo stato del veicolo in tempo reale.
«La connected car – spiega un comunicato di Autopromotec – può ricevere a bordo del veicolo informazioni su traffico e diagnostica, abilitare l’interazione con le infrastrutture stradali per la raccolta e lo scambio di dati, dialogare con i dispositivi elettronici dei conducenti per avere a disposizione un sistema di infotainment centralizzato. L’integrazione tra i dispositivi tecnologici presenti sulle autovetture, dunque, sarà così radicata da creare uno scenario in cui le auto potranno interagire tra di loro e con le infrastrutture in una sola rete di dati fluida e interconnessa, con notevoli miglioramenti sul fronte della sicurezza stradale e della viabilità».
Dobbiamo poi attenderci, in parallelo alla crescita del mercato delle “connected cars”, un aumento della diffusione di sistemi ad alto contenuto tecnologico per l’assistenza alla guida delle autovetture. Essi comprendono sensori di parcheggio automatico e di spostamento controllato della corsia, sistemi di controllo della sterzata e predittivi di frenata. La più attesa e controversa è la tecnologia di “guida autonoma”, cioè la capacità dell’auto di guidarsi da sola.
«Anche il mondo dell’autoriparazione sarà interessato da questo contesto in rapida evoluzione – nota l’Osservatorio – I cambiamenti, infatti, comporteranno necessariamente continue sfide di adeguamento anche per il settore dell’aftermarket automobilistico, che dovrà essere in grado di compenetrare una pluralità di competenze e puntare su una specializzazione sempre maggiore, sia nelle attività di officina che nella produzione di attrezzature per l’autoriparazione sempre più tecnologicamente avanzate».