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Arriva dal metabolismo dei batteri il biodiesel per alimentare i jet

I ricercatori della Lawrence Berkeley Lab hanno sfruttato il processo metabolico di comuni batteri presenti nel suolo, per ottenere una molecola utile alla produzione di un particolare biodiesel

Estratto di -Jawsamycin Credits: Pablo Morales-Cruz

Il ciclopropano contenuto nella molecola ha densità di energia superiore ai carburanti per razzi tradizionali

(Rinnovabili.it) – E se per alimentare gli aerei con biodiesel bastasse sfruttare il processo metabolico di comuni batteri del suolo? Dalla ricerca condotta dagli scienziati del Lawrence Berkeley Lab e recentemente pubblicata sulla rivista Joule sembrerebbe possibile.

“In chimica, tutto ciò che richiede energia per essere prodotto rilascerà energia quando si rompe”, sottolinea uno degli autori principali della ricerca, Pablo Cruz-Morales, microbiologo presso DTU Biosustain dell’Università tecnica della Danimarca, coinvolto nella ricerca dall’ingegnere Jay Keasling della Berkeley.

La molecola prescelta da Keasling per avviare questo processo è stata chiamata curiosamente Jawsamycin, in onore del film di Spielberg “Jaws” ed a causa delle rientranze simili a dei morsi. Questa viene generata da comuni batteri streptomyces presenti nel suolo. Man mano che questi microorganismi mangiano glucosio o amminoacidi, li scompongono e li convertono in mattoni per i legami carbonio-carbonio, creando la molecola sopracitata appunto. Un processo molto simile a quello impiegato dal nostro corpo per produrre il grasso. “Ma questo processo batterico ha alcuni colpi di scena” sottolinea Cruz-Morales. Il risultato è infatti una molecola contenente anelli di ciclopropano, ed il carburante prodotto da questi batteri sarebbe molto simile al biodiesel.

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I batteri streptomyces che producono le molecole contenenti ciclopropano. Credits: Pablo Morales-Cruz

Dovrebbe essere trattato in modo che possa accendersi a temperature inferiori rispetto a quella necessaria per bruciare acido grasso. Nonostante ciò, una volta acceso, sarebbe sufficientemente potente da alimentare un razzo spaziale, affermano i ricercatori.

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Se riuscissimo a produrre questo carburante con la biologia, non ci sarebbero più scuse per farlo con il petrolio”, afferma Cruz-Morales, aprendo effettivamente la strada a carburanti alternativi anche per aerei e jet.

La speranza del team di ricerca della Berkeley sono di arrivare ad aumentare il processo di produzione di questo particolare biodiesel, sostituendo efficacemente il carburante fossile solitamente impiegato per alimentare agli aerei. “Ci stiamo preparando al momento in cui esauriremo i combustibili fossili e arriverà un punto, non lontano da ora, in cui avremo bisogno di soluzioni alternative”, prosegue Cruz-Morales.

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About Author / Alessia Bardi

Si è laureata al Politecnico di Milano inaugurando il primo corso di Architettura Ambientale della Facoltà. L’interesse verso la sostenibilità in tutte le sue forme è poi proseguito portandola per la tesi fino in India, Uganda e Galizia. Parallelamente alla carriera di Architetto ha avuto l’opportunità di collaborare con il quotidiano Rinnovabili.it scrivendo proprio di ciò che più l’appassiona. Una collaborazione che dura tutt’oggi come coordinatrice delle sezioni Greenbuilding e Smart City. Portando avanti la sua passione per l’arte, l’innovazione ed il disegno ha inoltre collaborato con un team creativo realizzando una linea di gioielli stampati in 3D.