Leader in Europa, il Belpaese deve affrontare ancora diverse criticità come una rete ancora poco capillare, e una percentuale di miscele “bio” ancora insufficiente
Le nuove aperture che hanno permesso al Belpaese di scavalcare la nazione teutonica (ferma a 906 impianti) sono state la diretta conseguenza del vero e proprio boom di immatricolazioni di auto a metano registrate in questi ultimi tempi. Tuttavia non sembrano essere sufficienti a poter garantire una rete di rifornimento capillare, soprattutto a livello autostradale; a ciò vanno ad aggiungersi ulteriori criticità, come “la persistente e colpevole mancanza del self-service, che negli altri paesi europei è permesso” o la mancanza di una strategia nazionale per il trasporto pubblico a metano e per il trasporto pesante. Rimane inoltre ancora poco, in Italia, l’interesse dimostrato delle aziende distributrici di gas verso il metano per auto.