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Airbus ritira fuori dal cassetto il sogno del jet supersonico

Il colosso aeronautico Airbus ha depositato due settimane fa un brevetto per un Ultra-Rapid Air Vehicle in grado di volare ad una velocità pari a 4,5 volte quella del suono

Airbus ritira fuori dal cassetto il sogno del jet supersonico

 

(Rinnovabili.it) – E se per volare da Londra a New York ci si impiegasse solo un’ora? E’ questo l’obiettivo a cui potrebbe mirare, se realizzato, il brevetto registrato da Marco Prampolini e Yohann Coraboeuf di Airbus. Dietro al nome del progetto, “ultra-rapid air vehicle and related method of aerial locomotion”, si cela un jet supersonico in grado di taglia drasticamente i tempi di volo e di continuare quella parte di storia dell’aeronautica iniziata nel 1970 con il Concorde britannico.

Concesso a metà del mese scorso, il brevetto dal Patent and Trademark Office statunitense, il brevetto descrive il design di un aereo alimentato da due turboreattori convenzionali attaccati alla fusoliera, due motori a razzo sulla coda e da due ramjet o statoreattori sotto le ali. Il principio di funzionamento di quest’ultimi è simile a quello del motore a reazione tradizionale: l’aria entra attraverso una presa dinamica e viene compressa e miscelata con un combustibile (in questo caso l’idrogeno) per passare poi nella camera di combustione. Questa combinazione di sistemi permetterebbe al jet supersonico di volare ad una velocità superiore di 4 volte e mezza quella del suono (1 Mach).

 

L’aereo potrà operare da normali aeroporti, impiegando i motori a reazione per decollare (ed atterrare) per poi essere sostituiti da quelli a razzo un volta raggiunta la velocità di Mach 1; da questo punto in poi l’Airbus supersonico volerà in verticale fino a raggiungere i 30 chilometri di altitudine, quando entreranno in attività i ramjet con cui viaggerà nuovamente in orizzontale per arrivare alla velocità massima di 4,5 Mach, ovvero quasi 5.500 km orari.

Sarà interessante vedere come il colosso ha risolto alcuni elementi piuttosto delicati, tra cui, per prima cosa, quello della sicurezza: le storie del jet supersonico britannico e del modello russo Tupolev Tu-144 sono entrambe segnate da due tragici incidenti. L’ultimo volo di linea del Tu-144 avvenne nel giugno del 1978 e fu ritirato definitivamente dal servizio nel 1999 dopo essere stato impiegato per alcuni test dalla NASA, mentre le operazioni commerciali del Concorde cessarono nell’ottobre del 2003. L’altro grande ostacolo per gli aerei supersonici è il suono: quello che è stato ribattezzato il “disturbo del boom sonico” può essere del tutto evitato effettuando il volo supersonico esclusivamente ad alta quota e su aree disabitate come gli oceani, ma in questo caso il design della fusoliera deve poter essere ottimizzato per far sì che l’aereo non perda efficienza durante le lunghe tratte.