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Agroenergia: la certezza energetica italiana è nel biogas

Presentato a Milano l'Osservatorio Agroenergia 2013. Con 850 impianti funzionanti l'Italia potrebbe ottenere il 50% della produzione di gas nazionale

(Rinnovabili.it) – E’ stato presentato a Milano l’Osservatorio Agroenergia 2013. Nel documento la certezza che gli 850 impianti biogas già in funzione e i 2,5 miliardi di fatturato potrebbero rappresentare un bene per il paese andando a rappresentare circa il 50% della produzione nazionale di gas. Sfruttando il biometano si potrebbe quindi diminuire la dipendenza energetica italiana dalle fonti estere e dalle fossili con un potenziale di produzione di 5,6 miliardi di metri cubi l’anno.

Lo studio, commissionato da EnergEtica e realizzato in collaborazione con Althesys, è nato anche con lo scopo di essere presentato in occasione della settima edizione della Mostra Convegno Agroenergia (MCA), appuntamento italiano con le agroenergie che si terrà a Vercelli il 14 e 15 Febbraio prossimi.

 

Impiegato per l’autotrasporto, inoltre, ha un bilancio ambientale superiore a ogni altro carburante oggi disponibile – afferma Piero Mattirolo amministratore delegato di EnergEtica. – Non a caso, tutti i paesi più avanzati stanno già puntando su questa fonte energetica per la mobilità”. Un trend significativo, considerando che in Italia nei primi dieci mesi del 2012 le immatricolazioni dei veicoli a metano sono aumentate del 42,6%.  L’Osservatorio ha calcolato il metano ottenuto da biogas, considerato una fonte energetica rinnovabile, è in grado di sostituire il gas naturale contribuendo alla riduzione dell’inquinamento e all’effetto serra. In questo modo si potrebbe inoltre andare a ridurre la dipendenza energetica del nostro paese che ogni anno importa 70 miliardi di metri cubi di gas fossile. L’Osservatorio ha infatti notato che il biometano può arrivare a coprire fino al 10% del nostro consumo lordo di energia.

“Favorire lo sviluppo di metano da fonti rinnovabili significa fare crescere una filiera tutta italiana. A partire dalle materie prime: la frazione organica dei rifiuti, i sottoprodotti agricoli e di origine biologica – osserva MattiroloLa tariffa onnicomprensiva ha portato saldamente in Italia un settore in precedenza dominato da aziende straniere e che oggi comincia ad esportare con successo”.

 

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