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Una tassa per chi vola spesso? Con 50 euro a viaggio, taglia le emissioni degli aerei del 21%

Tassa per chi vola spesso: vale 64 miliardi di euro
via depositphots.com

Imporre una tassa aerea a chi vola di più in Europa. Per ridurre le emissioni dell’aviazione civile, penalizzare solo chi inquina di più, e recuperare nuove risorse per finanziare la transizione. Una soluzione in grado di pesare relativamente poco sulle tasche di chi sceglie l’aereo come mezzo di trasporto, ma riesca a incidere in modo profondo sulla traiettoria emissiva del settore. Settore che, dopo il tonfo del 2020, continua ad aumentare i gas serra generati. È la proposta di una tassa per chi vola spesso formalizzata da New Economics Foundation (NEF), Stay Grounded e altre ong in un rapporto rilasciato il 17 ottobre.

Tassa sui “frequent flyer”, uno strumento tra gli altri

Il rapporto spiega che per spingere il settore degli aerei a inquinare di meno bisogna usare un ventaglio di strumenti. La tassa sui “frequent flyer”, da sola, non basta e anzi rischia di aumentare le diseguaglianze. Gli autori suggeriscono di introdurre la tassa insieme a una rimozione delle esenzioni fiscali sui carburanti aerei (più di 10 miliardi l’anno) e sulle imposte (oltre 26 miliardi l’anno). Cioè una rimodulazione o cancellazione dei copiosi sussidi al settore.

“Questo, unito a una tassa per i frequent flyer, creerebbe un modo socialmente equo per contrastare l’inquinamento eccessivo causato perlopiù dai frequent flyer più facoltosi, preservando al contempo l’accesso a voli occasionali a prezzi accessibili per le fasce di reddito più basse”, spiegano gli autori.

Chi viaggia di più in aereo? Chi è più ricco

Non una crociata contro i viaggi in aereo ma una correzione, per quanto profonda, di rotta. Misura che richiede di trasformare le abitudini di alcune fasce della popolazione, senza intenti punitivi. Secondo il rapporto, l’introduzione di una tassa per chi vola spesso ridurrebbe le emissioni degli aerei in Europa del 21% e toccherebbe quasi esclusivamente le fasce più benestanti.

Sulla base di diversi sondaggi condotti sui passeggeri nei paesi dell’Europa occidentale, il rapporto evidenzia che i “frequent flyer” sono quasi sempre i più ricchi:

Come funziona la tassa per chi vola spesso

La proposta di New Economics Foundation, Stay Grounded e delle altre ong avrebbe come conseguenza una riduzione delle emissioni degli aerei in UE del 21%. La maggior parte del calo originerebbe da un cambio di abitudine dei frequent flyer, con il 5% dei passeggeri che volano di più che inizierebbe a volare con meno frequenza. Come? In sintesi, il sistema fa semplicemente scattare un’imposta dopo 2 viaggi aerei in un anno.

Nel dettaglio, come funziona la tassa per chi vola spesso? La proposta prevede:

La tabella seguente riassume la progressione della tassa aggiuntiva con dettaglio per ciascun criterio:

tabella progressivi tassa per chi vola spesso
crediti: New Economics Foundation

Secondo il rapporto, in questo modo sarebbe possibile recuperare 63,6 miliardi di euro l’anno, che non graverebbero sulla maggior parte dei cittadini. Si tratta di una quantità di risorse pari a 6 volte gli introiti fiscali dalle tasse sugli aerei in Europa, e pari al 20% del fabbisogno annuale di investimenti pubblici per raggiungere gli obiettivi climatici UE.

Scarica la proposta di tassa sui frequent flyer

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