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L’aeroporto di Bologna punta su ricarica dei bus elettrici innovativa e rinnovabili

Un progetto del Consorzio Esperienza Energia dota lo scalo felsineo di infrastrutture di ricarica dei bus elettrici e generatori a batteria

ricarica dei bus elettrici
Fonte: Consorzio Esperienza Energia

La ricarica dei bus elettrici e l’alimentazione dei generatori sarà garantita da un impianto fotovoltaico

L’aeroporto di Bologna sta segnando una svolta sostenibile grazie al progetto per la ricarica dei bus elettrici avviato dal Consorzio Esperienza Energia (CEE). Passeggeri e operatori avranno così maggiori opportunità di utilizzare mezzi elettrici e infrastrutture di ricarica avanzate. Il progetto, implementato dal compartimento Enerhub del CEE, ha come obiettivo principale la riduzione delle emissioni di CO2 del 100% e l’ottimizzazione dei consumi energetici tramite il controllo in tempo reale.

L’infrastruttura di ricarica per dei bus elettrici è tecnologicamente avanzata. Comprende una stazione Fast da 240 kW in corrente continua, dedicata ai nuovi autobus utilizzati per il trasporto dei passeggeri in aeroporto. Questa iniziativa rende l’aeroporto di Bologna il primo in Italia a utilizzare il protocollo OCPP (Open Charge Point Protocol), garantendo il telecontrollo della ricarica e l’abilitazione dei mezzi tramite tessere RFID associate a ciascun operatore.

“Con questo sistema – spiega Fabio Zambelli, direttore del CEE – possiamo monitorare in tempo reale i consumi e i risparmi energetici rispetto ai tradizionali mezzi a gasolio, ottenendo un quadro preciso dell’efficienza operativa.” In otto mesi di attività, sono stati erogati 75 mila kWh di energia rinnovabile, pari al consumo annuo di 26 famiglie. Con le infrastrutture tradizionali, sarebbe stato necessario quasi il doppio dell’energia, pari a 130 mila kWh.

Generazione da rinnovabili per il massimo della sostenibilità

I vantaggi non si limitano solo al risparmio: il sistema di ricarica utilizza energia proveniente da fonti rinnovabili, tra cui un impianto fotovoltaico da 120 kW. Presto i promotori intendono affiancare a quest’ultimo altri 300 kW. Con questa dotazione, l’intenzione è soppiantare il mezzo speciale più energivoro utilizzato negli aeroporti. Si chiama Ground Power Unit (GPU), ed è una macchina che permette di produrre ed erogare energia elettrica agli aerei quando stazionano a terra senza essere connessa alla rete elettrica nazionale.

I GPU a gasolio sono generatori di corrente con rendimento molto basso, mentre quelli elettrificati vanno a batteria e se l’energia che li alimenta è rinnovabile, il gioco è fatto. Il risultato è un taglio delle emissioni sostanziale, che rende lo scalo bolognese un modello di sostenibilità ambientale nel settore.

“Con mezzi elettrici e l’uso esclusivo di energia green”, aggiunge Zambelli, “il nostro contributo è un abbattimento del 100% di CO2, con un impatto ambientale estremamente positivo”.

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