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L’Ue dimentica di tassare il 58% delle emissioni degli aerei

Le nuove misure per le compagnie aeree che operano in Europa fanno parte del pacchetto Fit for 55. I permessi gratuiti finora erano l’85%, il phase out inizia nel 2024. Per la 1° volta al mondo c’è l’obbligo di riportare anche le emissioni non-CO2, un primo passo per poi tassarle: costituiscono 2/3 dell’impatto climatico del settore. Ma l’ETS vale solo per i voli intra-europei

Emissioni degli aerei: l’Ue cancella i permessi ETS gratis
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Accordo tra Consiglio e Europarlamento sulle nuove regole per le emissioni degli aerei

(Rinnovabili.it) – Le compagnie aeree pagheranno di più per inquinare. Ma solo in Europa. Le tratte transcontinentali sono salve. Continueranno a seguire lo schema CORSIA. Che ha un prezzo del carbonio molto inferiore a quello dell’Emission Trading Scheme europeo. Dopo quella al comparto navale, la tanto attesa sforbiciata alle emissioni degli aerei non è arrivata. L’accordo raggiunto stamattina da Consiglio Ue e Europarlamento è molto blando, fa pochi passi avanti significativi e su tutto il resto prende tempo.

Phase out dei permessi gratis

La buona notizia è lo stop ai permessi gratuiti per inquinare. I due co-legislatori dell’Ue hanno stabilito che le compagnie aeree non potranno più fare affidamento sulle quote gratis di cui finora i Ventisette le hanno rimpinzate. Il settore, infatti, è sì soggetto all’ETS, ma in realtà riceve la maggior parte dei suoi crediti di carbonio – ben l’85% – senza pagare un euro. Non sorprenderà che sia l’unico, tra quelli coperti dal mercato del carbonio Ue, le cui emissioni non sono calate.

Finisce quindi questo limbo per un settore che, da solo, genera il 4% dei gas serra europei e è la seconda maggiore fonte di emissioni nei trasporti. Ma non immediatamente. L’abbandono dei permessi gratuiti sarà graduale, con un primo taglio del 25% nel 2024 e un secondo del 50% l’anno successivo. Ma le compagnie che usano carburanti sostenibili per l’aviazione potranno accedere fino al 2030 a 20 milioni di quote gratis. Altro aspetto positivo: si introduce l’obbligo di riportare annualmente le emissioni diverse dalla CO2: un primo passo per tassare anche questi gas climalteranti, che rappresentano 2/3 dell’impatto climatico delle emissioni degli aerei.

L’accordo dimentica il 58% delle emissioni degli aerei

La cattiva notizia è che questi nuovi vincoli non riguarderanno tutti i voli, ma solo le tratte fra due aeroporti europei. Una scelta che riduce notevolmente l’impatto della misura, che fa parte del pacchetto legislativo Fit for 55. Le emissioni degli aerei che decollano o atterrano fuori dall’Europa, il 58% del totale, saranno soggette alle regole del CORSIA, lo schema dell’Onu. Che ha valori risibili: il prezzo del carbonio in media si aggira tra i 3 e i 5 $/t CO2. Quello dell’ETS europeo, a inizio dicembre, sfiora i 90 euro. Venti-trenta volte più alto.