Rinnovabili

Idrogeno in aeroporto, linee guida di ENEA-ENAC per hub sostenibili

Fonte Enea Media

Il settore dell’aviazione è responsabile di circa il 2,5% delle emissioni globali di CO₂, una quota destinata ad aumentare nei prossimi decenni se non verranno adottate misure concrete per ridurne l’impatto ambientale. In questo scenario, la transizione verso un’industria aeronautica sostenibile diventa una priorità strategica, e gli aeroporti possono giocare un ruolo chiave come hub energetici e laboratori di innovazione.

La soluzione è l’idrogeno green in aeroporto

Grazie all’integrazione di fonti rinnovabili, vettori energetici a basso impatto ambientale come l’idrogeno e i carburanti sostenibili per l’aviazione (SAF), nonché attraverso sistemi di accumulo e digitalizzazione, gli aeroporti possono diventare modelli di sviluppo sostenibile.
L’idrogeno, in particolare quello “verde”, rappresenta una delle soluzioni più promettenti per la decarbonizzazione del trasporto aereo e di altri settori difficili da elettrificare, proprio per la sua versatilità e il potenziale di immagazzinamento e rilascio di energia senza emissioni di CO₂.

Linee Guida ENEA ed ENAC per idrogeno in aeroporto

In questo contesto, ENAC ed ENEA hanno sviluppato le prime Linee Guida per supportare i gestori aeroportuali nell’introduzione dell’idrogeno, analizzando le sfide tecniche, economiche e regolatorie della sua integrazione nelle infrastrutture aeroportuali: un manuale online, intitolato L’idrogeno nella catena logistica aeroportuale, contiene una serie di suggerimenti che analizzano il contesto normativo, la classificazione degli scali in termini di traffico, fino a misure personalizzate a seconda della dimensione e della tipologia di utenti. 

Ecco i punti principali:

  1. Contesto Normativo
    • Riferimenti alle direttive europee e regolamenti chiave
    • Normativa tecnica sulla sicurezza e prevenzione incendi.
  2. Ruolo Strategico degli Aeroporti
    • Gli aeroporti come hub energetici per favorire la penetrazione dell’economia dell’idrogeno.
    • Benefici economici e ambientali per i territori circostanti.
  3. Produzione e Approvvigionamento di Idrogeno
    • Tecnologie di produzione (elettrolisi, reforming di biogas, ecc.).
    • Modalità di approvvigionamento: trasporto via pipeline, nave, veicoli cisterna, e Hydrogen Carriers (ammoniaca, metanolo).
  4. Stoccaggio e Distribuzione
    • Sistemi di accumulo: idrogeno gassoso compresso, liquido, carrier chimici.
    • Integrazione con le infrastrutture aeroportuali.
  5. Integrazione nelle Procedure Aeroportuali
    • Governance della transizione energetica.
    • Analisi della compatibilità con le infrastrutture esistenti.
    • Gestione dei rischi e sicurezza.
  6. Sviluppo e Presentazione dei Progetti
    • Linee guida per valutare la fattibilità tecnica ed economica dei progetti a idrogeno.
  7. Opportunità di Finanziamento
    • Fondi europei e nazionali per sostenere la transizione verso l’idrogeno.

Fiumicino e Malpensa, i casi studio

Per stilare le linee guida sono stati usati due casi studio: l’aeroporto Leonardo Da Vinci di Fiumicino, uno degli hub più importanti d’Europa, da anni premiato come il migliore, e quello di Milano Malpensa, selezionati a seguito di un bando pubblicato da Enac nell’ambito del progetto SAVES (Sustainable Aviation Vectors for Energy Transition), iniziativa volta a ridurre le emissioni di CO₂ nel settore aeroportuale, promuovendo l’uso di combustibili sostenibili per l’aviazione e lo sviluppo di tecnologie a idrogeno ed elettriche.

SAVES, infatti, si concentra sull’integrazione di biocarburanti avanzati, carburanti sintetici e idrogeno nelle infrastrutture aeroportuali, con l’obiettivo di rendere gli aeroporti hub energetici sostenibili. Secondo il direttore generale dell’ENEA, Giorgio Graditi: “il progetto SAVES ha messo a sistema competenze multidisciplinari. Il settore dell’aviazione sta facendo cose concrete, già in essere, ed è pronto più di altri per affrontare la transizione energetica, grazie a un’organizzazione logistica strutturata che può facilitare l’implementazione di iniziative virtuose anche a beneficio delle realtà circostanti”.

Quali sono le criticità dell’idrogeno in aeroporto?

Come si legge nelle linee guida, “le principali barriere alla diffusione dell’idrogeno sono di natura economica e regolatoria. Tuttavia, il settore aeroportuale può svolgere un ruolo di riferimento nel superamento di tali ostacoli. Da un lato, la concentrazione di potenziali utilizzatori e infrastrutture di produzione all’interno di un unico hub consente di raggiungere economie di scala e migliorare la sostenibilità economica dei progetti. Dall’altro, il carattere altamente regolamentato degli aeroporti li rende ambienti ideali per testare e sviluppare soluzioni innovative che possano fungere da riferimento per l’evoluzione del quadro normativo”.

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