Tagli alle emissioni del trasporto aereo, ma l’associazione di categoria tedesca pretende compensazioni
(Rinnovabili.it) – La Germania accelera sulla transizione verde per la sua aviazione. Una proposta di legge prevede di anticipare di ben quattro anni i tagli sulle emissioni del trasporto aereo. La nuova data è quindi il 2026, momento in cui secondo il disegno di legge almeno il 14% del carburante utilizzato dal comparto dovrà provenire da fonti rinnovabili. E non è tutto. Entro la stessa data sarà anche bandito ogni carburante a base di olio di palma, la cui produzione non sostenibile è responsabile per l’incremento della deforestazione e della perdita di biodiversità in diverse parti del mondo.
Ma la legge allarga lo sguardo anche ad altre tipologie di biocarburante. Il ministero dell’Ambiente tedesco, coinvolto nella formulazione del provvedimento, prevede anche la messa al bando dei carburanti vegetali per l’aviazione e una diminuzione della quota di biocombustibili utilizzati in miscela con benzina e diesel, che al momento si attesta al 3,4%.
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Un provvedimento restrittivo che ha scatenato subito la reazione dell’associazione di categoria tedesca di riferimento. “Che la Germania prenda simili provvedimenti da sola è concepibile soltanto se le compagnie domestiche venissero compensate per i costi in più e gli svantaggi che patirebbero, ad esempio attingendo alle risorse della tassa sul trasporto aereo”, scrive in un comunicato l’associazione dell’Industria aerea. Il timore è che il settore sia eccessivamente penalizzato se gli altri paesi europei non adottano provvedimenti simili, visto che il carburante sintetico è circa quattro volte più caro del biocombustibile.
Osservazioni che lasciano immaginare l’apertura di un processo di consultazione e di riaggiustamento della legge, peraltro allo stato attuale ancora soltanto una bozza. La scelta di Berlino di tagliare con più decisione le emissioni del trasporto aereo nasce dai fallimenti di questo comparto nell’abbattere il volume di CO2 prodotta. In effetti, è l’unico settore dell’economia tedesca in cui le emissioni non siano scese al di sotto dei livelli del 1990. Con questo giro di vite, Berlino si vuole assicurare di raggiungere gli obiettivi sull’espansione dell’uso delle fonti rinnovabili.
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