Dal 2013 a oggi in UE le emissioni degli aerei sono cresciute del 26%
(Rinnovabili.it) – Bruxelles starebbe pensando di introdurre un sistema di classificazione delle compagnie aeree in base alla loro impronta di carbonio. Le emissioni degli aerei rappresentano quasi il 4% delle emissioni totali in ambito Ue e hanno uno dei trend peggiori: dal 2013 a oggi sono cresciute ben del 26%. Ma finora l’Unione Europea non è riuscita ad approvare una riforma seria dell’ETS, il mercato europeo dei crediti di carbonio, che riesca a mettere un tetto alle emissioni dei velivoli appoggiandosi alle sole dinamiche di domanda e offerta del mercato.
La mossa dell’UE è stata anticipata dal settimanale tedesco Welt am Sonntag, riporta l’agenzia Reuters. Il giornale ha visto i documenti ufficiali UE in cui viene discussa la nuova strategia, orchestrata dalla European Union Aviation Safety Agency (EASA),l’agenzia comunitaria per la sicurezza aerea.
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Secondo il settimanale, l’obiettivo è “fornire informazioni affidabili, comparabili e verificabili” ai clienti delle compagnie aeree, così che possano scegliere anche tenendo conto dell’impronta ambientale delle compagnie. La classifica con le emissioni degli aerei dovrebbe arrivare a un livello di dettaglio piuttosto alto: non saranno comparabili solo le diverse aziende ma anche i singoli voli.
La misura è ancora in fase di studio e, secondo i documenti EASA, non dovrebbe vedere la luce prima del 2022. Per far fronte all’aumento costante delle emissioni dagli aerei, nel 2020 l’Unione Europea li ha inclusi nell’ETS. Ma Bruxelles continua ad assicurare alle compagnie milioni e milioni di crediti gratuiti, falsando di fatto l’ETS e minandone il funzionamento.
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Qualsiasi piano per rendere più rigido il mercato del carbonio nell’UE, però, potrebbe dover fare i conti con l’opposizione dell’ICAO, l’agenzia delle Nazioni Unite per l’aviazione, che proprio nel 2021 dovrebbe lanciare un programma globale, CORSIA, per richiedere alle compagnie aeree di acquistare crediti di compensazione del carbonio.
L’UE vuole che CORSIA integri l’ETS europeo, e non che lo sostituisca. Il rischio, per come la vede Bruxelles, che su questo fronte ha la legislazione e gli strumenti più stringenti, è che gli standard globali diluiscano quelli europei e permettano alle compagnie di continuare a inquinare.