L’1% della popolazione mondiale è responsabile di più di metà delle emissioni prodotte dal comparto aereo ogni anno
Uno studio analizza i dati delle emissioni degli aerei
(Rinnovabili.it) – I super-inquinatori non vanno cercati soltanto tra le grandi compagnie del petrolio e del gas o altre aziende ad alta intensità di emissioni. A volte per individuarli bisogna tenere lo sguardo all’insù. Sono una cerchia molto ristretta di persone che viaggiano molto di frequente in aereo. Più o meno l’1% della popolazione mondiale. Ma che da sole sono responsabili del 50% delle emissioni degli aerei a livello globale.
“Se vuoi arginare il cambiamento climatico e dobbiamo riprogettare l’aviazione, allora dovremmo iniziare dall’alto, dove alcuni ‘super emettitori’ contribuiscono in modo massiccio al riscaldamento globale”, commenta Stefan Gössling, docente dell’Università di Linnaeus in Svezia che ha guidato il nuovo studio pubblicato su Global Environmental Change.
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Nel complesso l’intero settore dell’aviazione è responsabile del 2% delle emissioni globali (cifra che sale al 3% se si guarda solo all’ambito europeo). Un contributo alla crisi climatica che però è in forte ascesa. Almeno prima della pandemia di Covid-19. Le emissioni infatti erano aumentate del 32% nel periodo 2013-18. Il numero dei voli nel 2020 è diminuito della metà, ma il settore prevede di tornare ai livelli precedenti molto in fretta, entro il 2024.
I passeggeri aerei più assidui identificati nello studio, secondo le stime del team di ricerca, percorrono circa 56mila km all’anno. In pratica è l’equivalente di 3 voli a lungo raggio all’anno, un volo a corto raggio al mese o una combinazione delle due opzioni. E la probabilità dice che provengono con ragionevole certezza dal Nord America o dall’Europa. Chi si imbarca da queste regioni viaggia in media dalle 25 alle 50 volte più di chi risiede in Africa.
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Gli autori dello studio avanzano quindi alcune possibili proposte di policy per tagliare in modo più efficace le emissioni degli aerei. Tra cui una tassa aggiuntiva su i super-inquinatori. Ma nel ventaglio di ipotesi quella con l’effetto maggiore sarebbe un’altra, ovvero l’accelerazione degli obblighi per le compagnie di utilizzo di carburanti a basse emissioni in miscela con il combustibile tradizionale. Fino ad arrivare al 100% nel 2050.