I jet privati inquinano fino a 14 volte più dei voli commerciali, per passeggero. Dal 2005 le emissioni hanno segnato +31%. E il settore è già rimbalzato ai livelli pre-pandemici. T&E: la tassa può raccogliere 325 mln l’anno
Il rapporto di Transport & Environment su come tagliare le emissioni degli aerei in UE
(Rinnovabili.it) – Tassare i jet privati per accelerare la decarbonizzazione del trasporto aereo. È la ricetta che propone l’ong Transport & Environment per abbattere le emissioni degli aerei in Unione Europea e raggiungere l’obiettivo net zero. Una tassa che i più ricchi – gli utenti che usano aerei privati – dovrebbero pagare per finanziare la ricerca sulle tecnologie innovative necessarie per rendere l’aviazione europea sostenibile.
La proposta di T&E parte dal principio del “chi inquina paga”. E da una lettura dei dati sulle emissioni degli aerei. A conti fatti, gli aerei privati in Europa inquinano 14 volte di più, per passeggero, rispetto ai voli commerciali. “In una sola ora, un singolo jet privato può emettere due tonnellate di CO2. La persona media nell’UE emette 8,2 tCO2eq nel corso di un intero anno”, si legge nel rapporto.
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Non solo. I jet privati sono in aumento, costante e robusto. Dal 2005 al 2019, calcolano gli autori, sono cresciute del 31%, e la metà dei voli è su distanze inferiori ai 500 km. E la pandemia non ha cambiato molto questa tendenza, tant’è vero che le emissioni dell’aviazione privata sono tornati ai livelli pre-Covid già ad agosto 2020.
Dati che risuonano con altre ricerche pubblicate di recente sull’identikit degli inquinatori: a livello globale, è solo l’1% dei viaggiatori più ricchi che è responsabile del 50% delle emissioni. Da qui la proposta: la tassa sui jet privati potrebbe raccogliere 325 milioni di euro l’anno, con cui finanziare l’accelerazione della ricerca tecnologica per un’aviazione net-zero.
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Tassa che dovrebbe essere connessa sia ai biglietti che alle tipologie di carburante usato, e proporzionata alla distanza di volo e al peso del velivolo, in modo da riflettere accuratamente l’impatto climatico del volo. Il modello di riferimento indicato da T&E è la Svizzera, il che significa mettere la tassa su tutti i voli in partenza dallo spazio UE e fissare una soglia minima di almeno 3.000 euro. In più, entro il 2030, le autorità di regolamentazione dovrebbero consentire solo l’uso di idrogeno o aeromobili elettrici alimentati con idrogeno verde ed elettricità per i voli con jet privati inferiori a 1.000 km all’interno dell’Europa.