Rinnovabili • Decarbonizzare aerei: dal 2035 dovranno essere tutti a zero emissioni

Cosa serve per decarbonizzare gli aerei? Dal 2035 solo nuovi vettori a emissioni zero

SAF ed efficienza dei carburanti non bastano. Entro il 2037 al più tardi, con le politiche attuali, il comparto brucerà tutto il suo budget di carbonio. Metà sarà consumato solo dai vettori oggi in servizio. Uno studio dell’International Council on Clean Transportation (Icct) spiega come cambiare rotta e quali sono le priorità

Decarbonizzare aerei: dal 2035 dovranno essere tutti a zero emissioni
Foto di Yu Kato su Unsplash

SAF, efficienza, idrogeno e carburanti a zero emissioni sono tutti necessari per decarbonizzare gli aerei

Il trasporto aereo non è sulla buona strada per raggiungere emissioni nette zero entro metà secolo, l’obiettivo che ha fissato l’Organizzazione internazionale per l’aviazione civile (Icao) nel 2022. Cosa serve per decarbonizzare gli aerei? Ogni nuovo vettore, a partire dal 2035, dovrebbe essere a zero emissioni nette calcolate lungo l’intero ciclo di vita. Lo sostiene un rapporto dell’International Council on Clean Transportation (Icct) pubblicato di recente.

Gli aerei bruceranno il loro budget di carbonio entro il 2037

Il comparto aereo ha subito una flessione nelle emissioni a causa del Covid, ma le principali proiezioni dicono che il traffico aumenterà e la flotta globale raddoppierà di numero, in parallelo con una crescita della durata di vita dei vettori. Su questo sfondo, l’Icct affronta l’impegno di decarbonizzare gli aerei a partire dal loro budget di carbonio, che stima in 18 miliardi di tonnellate di CO2 (GtCO2).

Qual è la situazione attuale? Solo gli aeromobili in servizio oggi emetteranno metà del budget, 9 GtCO2, prima di essere ritirati. Se il settore non cambia rotta, l’altra metà del budget sarà consumata tra il 2032 e il 2037, a seconda della velocità di penetrazione dei carburanti sostenibili per l’aviazione (SAF) e dell’efficientamento dei consumi. Anche il più ottimistico dei tre scenari valutati da Icct, quindi, fallisce di molto l’obiettivo di decarbonizzare gli aerei.

Cosa serve per decarbonizzare gli aerei?

Le misure spinte oggi dall’industria – SAF e carburanti più efficienti – non sono quindi sufficienti. Servono provvedimenti aggiuntivi. Quali? Icct sottolinea la necessità di aumentare gli investimenti in vettori a basse emissioni. Con tre priorità:

  • a partire dal 2030, garantire che tutti i nuovi aeromobili possano utilizzare SAF al 100%, non solo in miscela con carburanti tradizionali (kerosene);
  • aumentare investimenti in R&D sugli aerei a idrogeno e, più in generale, i vettori a zero emissioni, entro il 2035;
  • fissare obiettivi più rigorosi per le emissioni Scope 3, quelle generate lungo la catena del valore, riducendo così in modo graduale ma rapido le emissioni di gas serra lungo l’intero ciclo di vita del vettore.

La chiave di volta di questa politica industriale dovrebbe essere mettere sul mercato, a partire dalla metà del prossimo decennio, esclusivamente aerei a zero emissioni. “Un tipico aereo è in servizio per circa 25 anni”, spiega Supraja Kumar di Icct, primo autore dello studio. “Quindi, se le compagnie aeree vogliono raggiungere un livello di zero emissioni entro il 2050, abbiamo bisogno di aerei che brucino zero combustibili fossili per tutta la loro vita a partire dal 2035 circa”.

Leggi qui lo studio dell’Icct

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About Author / Lorenzo Marinone

Scrive per Rinnovabili dal 2016 ed è responsabile della sezione Clima & Ambiente. Si occupa in particolare di politiche per la transizione ecologica a livello nazionale, europeo e internazionale e di scienza del clima. Segue anche i temi legati allo sviluppo della mobilità sostenibile. In precedenza si è occupato di questi temi anche per altri siti online e riviste italiane.