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Carburanti verdi per aerei, gli errori da non ripetere

Carburanti verdi per aerei,
Foto di Bilal EL-Daou da Pixabay

Combustibili verdi per aerei, la sostenibilità non è per tutti

(Rinnovabili.it) – Molti governi europei stanno inserendo nei rispettivi Piani di programmazione energetica precisi obiettivi di sviluppo per i carburanti verdi aerei. L’obiettivo è consolidare la strategia per decarbonizzare il settore dell’aviazione aumentando la quota di rinnovabili nei trasporti, come richiesto dall’Unione Europea. Nell’approccio esiste, però, un problema di fondo, come spiega oggi l’ONG Transport and Envoronment. I piani presentati da Spagna, Paesi Bassi, Svezia e Finlandia rischiano di ripetere il fiasco dei biocarburanti auto, puntando su colture agricole. L’organizzazione ha analizzato i documenti di programmazione dedicati all’aviazione di sette Paesi europei, scoprendo come solo la Germania si concentri sullo sviluppo di e-fuels.

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Secondo l’esecutivo UE, i carburanti verdi per aerei – biofuel avanzati ed e-fuel (ossia combustibili prodotti da idrogeno verde e CO2) – potrebbero ridurre significativamente le emissioni dei voli. Tuttavia, il loro potenziale è ampiamente inutilizzato dal momento che rappresentano solo lo 0,05% del consumo totale di carburante areo. Ecco perché Bruxelles ha annunciato che nel 2021 proporrà un mandato per il carburante sostenibile a livello dell’UE, noto come ReFuelEU, pre promuoverne offerta e domanda nel settore dell’aviazione. Ma il livello di ambizione profuso su questo obiettivo del Blocco può fare una differenza enorme. 

“L’Europa sta finalmente prendendo sul serio la riduzione dell’impatto climatico dei voli”, spiega Andrew Murphy, di T&E. “Il tipo di carburante alternativo scelto, deciderà se ripeteremo gli errori del passato o accetteremo carburanti che possano effettivamente decarbonizzare l’aviazione. I combustibili avanzati, come gli e-fuel prodotti da elettricità rinnovabile, posso renderlo possibile, ma solo se vengono fissati obiettivi realistici “. Secondo il rapporto, Spagna, Paesi Bassi, Svezia e Finlandia hanno fissato target irrealisticamente elevati che potrebbero comportare quindi l’impiego di biocarburanti di prima generazione. Anche Francia e Norvegia, nonostante non promuovano i biocombustibili di origine agricola, potrebbero innescare una forte domanda di materie prime ottenibili in modo sostenibile solo in quantità molto limitate, come ad esempio l’olio da cucina usato.

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Per ora la Germania è l’unica a voler escludere esplicitamente i combustibili derivati dalle colture e puntare soprano sugli “elettrocombustibili”. “Gli e-fuel – ha concluso Murphy – dovrebbero essere al centro del prossimo mandato ReFuelEU, ma solo se sono realizzati con idrogeno verde e carbonio catturato direttamente dall’aria. Dovrebbe essere fissato un obiettivo realistico, basato sull’intensità di carbonio dei combustibili. Altrimenti, i carburanti verde per aerei falliranno anche prima di decollare”.

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