In totale il conto per l’aviazione sostenibile è di quasi 1.900 miliardi
(Rinnovabili.it) – La transizione verso net zero costerà all’aviazione europea oltre 800 miliardi di euro più del previsto, portando il conto totale a quasi 1.900 miliardi nei prossimi 27 anni. Una cifra che le compagnie aeree e gli altri operatori del settore non sono in grado di investire. E saranno quindi scaricati integralmente sui cittadini attraverso tariffe più alte. In media, il biglietto costerà 21 euro in più fino al 2050. Lo afferma uno studio, commissionato dai principali soggetti industriali del settore, che analizza i costi reali per rendere l’aviazione sostenibile in Europa.
Questi 820 miliardi aggiuntivi derivano dall’analisi delle misure proposte in Destination 2050, la tabella di marcia preparata dall’industria stessa per portare il settore verso emissioni zero entro metà secolo. Lo studio dà delle stime nel dettaglio.
Come rendere l’aviazione sostenibile al 2050?
Serviranno 441 miliardi per introdurre i carburanti sostenibili per l’aviazione (sustainable aviation fuels, SAF), l’ambito in cui finisce oltre la metà (il 54%) del denaro totale. Altri 152 miliardi di euro andranno a coprire prezzo del carbonio e altre misure economiche, mentre la ricerca e lo sviluppo per nuovi aerei necessita di 100 miliardi di euro. Ancora, 80 miliardi serviranno per il rinnovo delle flotte con aerei avanzati e ultra efficienti, 29 miliardi per migliorare l’efficienza nella gestione del traffico aereo, e 18 miliardi per realizzare le infrastrutture necessarie a supporto dei combustibili alternativi.
“L’accesso ai finanziamenti per effettuare la transizione a zero emissioni sembra essere fondamentale quando le riserve di capitale sono insufficienti per effettuare grandi pagamenti anticipati per nuovi aeromobili e infrastrutture”, sottolinea il rapporto sull’aviazione sostenibile, che ritorna più volte sulle difficoltà del settore di aumentare gli investimenti visti i margini di profitto bassi. “Garantire l’accesso ai finanziamenti per l’aviazione è fondamentale per il raggiungimento dell’obiettivo “zero”. L’accesso ai finanziamenti “verdi” secondo il regolamento sulla tassonomia è quindi di fondamentale importanza, in particolare per le misure cruciali per il raggiungimento degli obiettivi Destination 2050”, conclude lo studio.