Primo progetto dedicato allo studio del quadro normativo
(Rinnovabili.it) – In Norvegia e Svezia si fissano le basi della futura aviazione a idrogeno. O, più precisamente, si studiano quali elementi renderanno possibile la conversione del settore aereo al vettore H2 con un progetto su larga scala. L’iniziativa porta la firma di un nutrito gruppo di aziende, riunite in un ambizioso Memorandum of Understanding (MoU). La scorsa settimana Airbus, Avinor, SAS, Swedavia e Vattenfall hanno annunciato l’intesa alla base di un maxi studio di fattibilità che coinvolgerà, nel corso del 2024, ben 50 scali nei due Paesi.
L’obiettivo? Studiare la possibilità di realizzare un vero e proprio ecosistema aeroportuale legato all’idrogeno. Migliorando in tal modo le conoscenze e la comprensione dei concetti e delle operazioni alla base dell’aviazione a idrogeno, dai velivoli all’approvvigionamento, passando per le infrastrutture di rifornimento. Il lavoro identificherà anche i percorsi per selezionare quali aeroporti, tra i 50 selezionati, saranno trasformati per operare con il vettore H2, nonché il quadro normativo di accompagnamento.
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Aviazione a idrogeno, il pallino di Airbus
“L’idrogeno si distingue come un fattore chiave nel nostro impegno per aprire la strada a un futuro dell’aviazione sostenibile”, ha dichiarato Guillaume Faury, CEO di Airbus. “La Norvegia e la Svezia sono tra le regioni più esigenti per l’aviazione e hanno un grande potenziale per la produzione di idrogeno da fonti energetiche rinnovabili. Sono molto soddisfatto di avviare questa cooperazione con partner pienamente impegnati a compiere passi significativi verso la decarbonizzazione del settore aerospaziale. Si adatta perfettamente alla nostra strategia di dispiegamento di ecosistemi per l’aviazione a idrogeno nelle parti più adatte del mondo”.
Per Airbus si tratta infatti di proseguire su un percorso iniziato prima del 2020. Oggi la società è impegnata a portare sul mercato, entro l 2035, il suo primo aereo commerciale al mondo alimentato a idrogeno. E attraverso il programma “Hydrogen Hub at Airports” sta studiando i requisiti infrastrutturali e le operazioni aeroportuali.
“Vogliamo consentire la decarbonizzazione del settore”, ha aggiunto Anna Borg, Presidente e CEO di Vattenfall. “L’aviazione è un settore ‘hard to abate‘, dove oggi staccarsi dai combustibili fossili rappresenta una sfida enorme. Questa collaborazione transfrontaliera dimostra tuttavia la volontà di apportare un cambiamento”.