Passa dalla modalità “drive” a quella “fly” in tre secondi e decolla verticalmente. L’auto elettrica volante Pegasus E punta al mercato USA
L’azienda spera di sdoganare un’era dove l’auto elettrica volante sia la normalità
Forse l’estetica non quella che ti aspetteresti da un’auto elettrica volante nel 2024, ma le funzionalità sono davvero invitanti. La Pegasus, azienda di elicotteri nata a Melbourne e in procinto di spostarsi negli Stati Uniti, ha inventato un modello che si manovra come un go-kart, si trasforma dalla modalità drive a quella fly in tre secondi, decolla verticalmente e può volare fino a tre ore con un propulsore ibrido.
Si chiama Pegasus E e si aggiunge alla piccola schiera di auto elettriche che possono librarsi in volo finora inventate. L’azienda australiana ha lavorato al design della sua auto volante dal 2009, con i primi prototipi testati nel 2016. Il modello attuale ha debuttato nel 2021, ma da ora potrebbe sbarcare in un mercato in grado di accoglierlo, come quello statunitense.
Il Pegasus E è un piccolo elicottero monoposto con pale del rotore a ripiegamento rapido automatico. Ha però il telaio di un veicolo a ruote scoperte in fibra di carbonio. Il sistema di propulsione ibrido include il motore “Pegasus 800” a due tempi da 160 cavalli. Con un peso a secco di 265 kg e un serbatoio pieno da 60 litri, può volare con un carico utile di 101 kg, raggiungendo velocità fino a 160 km/h e altitudini fino a 1.800 m, con un’autonomia di 420 km.
Su strada, la Pegasus E può gestire velocità autostradali fino a 120 km/h grazie a un limitatore elettronico. Le sue dimensioni compatte consentono di parcheggiarla in garage standard e spazi di parcheggio normali. Nonostante le ruote piccole, offre un’esperienza di guida simile a quella di un go-kart, dimostrandosi agile e divertente da manovrare.
La carrozzeria in fibra di carbonio include porte ad apertura verso l’alto, comandi a tre pedali per le modalità di guida e volo e un volante che si trasforma in leve di controllo. Pegasus ha ottenuto un certificato di aeronavigabilità dalla Civil Aviation Safety Authority australiana, facilitando l’ottenimento di una registrazione simile negli Stati Uniti. Il costo è ancora ignoto, ma potrebbe toccare quello di una supercar.