Le emissioni del comparto aereo in Ue sono il 3,8% del totale
(Rinnovabili.it) – Amsterdam, aeroporto di Schiphol. Nel 2019, prima del tracollo dovuto al Covid-19, sulle sue piste sono atterrati o decollati quasi mezzo milione di voli, 1 su 5 intercontinentale. Gli oltre 70 milioni di passeggeri trasportati potevano scegliere tra 332 diverse destinazioni. Tutti numeri in forte crescita nell’ultimo decennio. Da novembre 2023 cambierà tutto: Schiphol vuole diventare capofila tra gli aeroporti sostenibili. Come?
Schiphol apripista tra gli aeroporti sostenibili
La decisione non ha precedenti. Per la prima volta al mondo, un aeroporto sceglie di limitare per sempre il numero di voli effettuati ogni anno. Il motivo? Contribuire a combattere il climate change. Lo ha deciso il board dell’infrastruttura, che è partecipata a maggioranza dal governo olandese.
Dal prossimo anno, lo scalo di Amsterdam metterà un limite massimo di 440.000 voli l’anno. Un calo di circa il 12% rispetto ai volumi di traffico del 2019, l’anno di picco. Di fatto, ritornerà ad avere i numeri del 2014, quando aveva trasportato in tutto 55 milioni di passeggeri.
Creando un precedente importante, visto il peso specifico dell’hub. Schiphol, infatti, è il terzo aeroporto più trafficato d’Europa, dopo Heathrow a Londra e il Charles de Gaulle di Parigi. A livello globale, le emissioni dell’aviazione sono circa il 2% del totale. Ma in Europa il dato quasi raddoppia: nei Ventisette il peso dei viaggi in aereo è del 3,8% dei gas serra complessivi. Finora, le iniziative del settore riguardano l’efficientamento delle rotte e l’uso di una quota crescente di combustibili sostenibili. Nulla invece sul fronte di rendere gli aeroporti sostenibili mettendo un tetto al traffico.
Per l’Olanda si tratta di un modo per accelerare la corsa verso i suoi obiettivi sul clima. Ma soprattutto per tagliare le emissioni di NOx, punto cruciale visto l’enorme problema con l’azoto del paese. Una situazione talmente critica che il governo ha annunciato un piano – anche questo senza precedenti al mondo – di riduzione forzata del numero dei capi di bestiame nel paese e sta pensando a quali misure prendere per limitare l’impronta climatica di un’infrastruttura critica per l’intera Europa come il porto di Rotterdam. Anche se la compagnia di bandiera KLM, che ha proprio a Schiphol il suo unico hub, protesta: i voli sono responsabili solo dell’1% di tutto il deposito di azoto in Olanda. (lm)