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Il tetto massimo ai voli deciso dall’Olanda finisce in tribunale

Lo scorso luglio il governo olandese, che detiene la quota di maggioranza di Schiphol, terzo scalo più trafficato in Ue, aveva deciso di non gestire più di 440mila voli l’anno (il 12% in meno rispetto al picco del 2019). Operatori aerei in rivolta contro la scelta pionieristica per arrivare ad aeroporti più sostenibili

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KLM e altre 4 compagnie contestano la decisione “incomprensibile” di imporre un tetto massimo ai voli annui

(Rinnovabili.it) – Viola le regole Ue e il diritto internazionale. È stata presa senza consultazioni, in modo unilaterale. E danneggia inutilmente le aziende. Per questo la decisione del governo olandese di mettere un tetto massimo ai voli all’aeroporto di Schiphol, il terzo più trafficato d’Europa, è illegale. Lo sostengono 5 compagnie aeree che porteranno l’Olanda in tribunale per la scelta pionieristica di tagliare i voli per abbattere emissioni e inquinamento acustico.

Olanda pioniera degli aeroporti sostenibili

La decisione risale allo scorso luglio. Il governo olandese controlla la quota di maggioranza dell’aeroporto di Schiphol e decide che l’infrastruttura da novembre 2023 non gestirà più di 440.000 voli l’anno. Il tetto massimo ai voli taglierebbe quindi circa 60mila viaggi l’anno e i passeggeri trasportati da 70 a 55 milioni. Un volume di traffico analogo a quello del 2014 e il 12% più basso del 2019, quando si raggiunse il picco.

Il tetto massimo ai voli? “Incomprensibile”

Una decisione “incomprensibile” per KLM Group, Delta Air Lines, Corendon, easyJet e TUI, che si dicono fiduciose di “poter ridurre i livelli di rumore e le emissioni di CO2, mantenendo al contempo una rete di destinazioni per i milioni di passeggeri e le tonnellate di merci che trasportano ogni anno da e per Schiphol”.

Il taglio dei voli sarebbe una soluzione drastica che non considera opzioni alternative. “Le compagnie aeree hanno già effettuato investimenti multimiliardari per raggiungere gli obiettivi a breve e lungo termine in linea con le loro traiettorie di decarbonizzazione e con le politiche governative, mentre la giustificazione del governo si basa su restrizioni operative senza considerare soluzioni alternative praticabili per ridurre il rumore”, accusano in una nota.

Gli sforzi già messi in cantiere sarebbero sufficienti. KLM cita miliardi di investimenti nel rinnovo della flotta e nella filiera dei combustibili aerei sostenibili (SAF), che secondo l’azienda e primo operatore a Schiphol con 170 destinazioni basterebbero per superare gli obiettivi in fatto di emissioni e rumore fissati ora dal governo. Imporre un tetto massimo ai voli sarebbe persino inefficiente, aggiunge Corendon, visto che non avrebbe altro effetto che costringere i passeggeri a partire da un altro aeroporto appena oltre confine.