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Bruxelles vuole un accordo con gli USA sulle emissioni degli aerei

La Commissione pensa a standard condivisi con Washington sui carburanti per l’aviazione. Nel mirino anche NOx, fuliggine e scie di condensazione oltre alla CO2. Altra opzione è ridisegnare le rotte transatlantiche

Emissioni degli aerei: Bruxelles cerca l’intesa con gli USA
Foto di Free-Photos da Pixabay

Le emissioni degli aerei sono il 3,8% di tutte quelle UE

(Rinnovabili.it) – Bruxelles vuole la sponda americana per tagliare le emissioni degli aerei. Affrontando due problemi in una volta sola: le rotte di lunga percorrenza e le emissioni climalteranti oltre la CO2. Tra le vie che la Commissione sta esplorando, anche quella di standard condivisi sui carburanti per l’aviazione.

Il comparto aereo è uno dei più ostici quanto a impatto sul clima. Solo in Europa, nel 2017 le emissioni degli aerei pesavano per il 3,8% del totale ed erano al secondo posto dopo quelle stradali tra le fonti di gas serra del comparto trasporti. A livello globale, se l’aviazione fosse uno Stato, entrerebbe di diritto nella top ten dei maggiori emettitori.

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Bruxelles sembra decisa ad affrontare anche il nodo delle emissioni dagli aerei oltre all’anidride carbonica. Queste infatti contribuiscono per ben i 2/3 del riscaldamento globale attribuibile al comparto. Si tratta di gas nitrosi (NOx), fuliggine e delle scie di vapore acqueo: tutti elementi che possono amplificare il riscaldamento globale.

“Storicamente questi elementi diversi dalla CO2 non sono stati realmente presi in considerazione, e forse potremmo collaborare con l’amministrazione degli Stati Uniti per incoraggiarli a tenerne conto”, ha dichiarato davanti all’europarlamento Damien Meadows, del dipartimento della Commissione che segue la politica climatica per il comparto aereo.

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Due le strade che si possono percorrere, secondo il funzionario UE. La prima è quella di standard comuni sui combustibili per aerei. “Se lavorassimo insieme agli Stati Uniti, potremmo cercare di aumentare gli standard sui combustibili per diminuire la quantità di fuliggine”, ha continuato Meadows. La seconda opzione potrebbe invece essere quella di ridefinire le rotte di volo transatlantiche in modo da per ridurre al minimo le scie di condensazione generate.

Quel che è certo è che il tempo stringe. Per la seconda metà del 2021, Bruxelles ha in programma di pubblicare le nuove regole sui carburanti per l’aviazione. L’UE non ha rinunciato alla sua posizione, continuando a usare come strumento principale l’ETS europeo, il mercato dei crediti di carbonio che dal 2012 comprende anche l’aviazione, invece di farlo semplicemente confluire – e probabilmente annacquare – nel piano dell’Onu chiamato CORSIA.