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Emissioni degli aerei, in UE addio permessi per inquinare gratis già nel 2026?

Finora, gli aerei potevano contare su una dose più che robusta di quote ETS gratuite, circa l’80% del volume totale del settore. L'Europarlamento rivede la tabella di marcia che le abolisce per l'aviazione

Emissioni degli aerei: Bruxelles cerca l’intesa con gli USA
Foto di Free-Photos da Pixabay

Le emissioni degli aerei sono quasi il 4% del totale UE

(Rinnovabili.it) – Le compagnie aree devono iniziare a pagare davvero per le loro emissioni con un anno di anticipo. E la tabella di marcia deve essere più esigente. Così come deve accelerare l’adozione di carburanti sostenibili per l’aviazione. Sono le correzioni che il parlamento europeo vuole apportare alle due proposte della Commissione per tagliare le emissioni degli aerei.

Finora, gli aerei potevano contare su una dose più che robusta di quote ETS gratuite, circa l’80% del volume totale del settore. Una garanzia che disincentiva le compagnie a investire seriamente in strategie di decarbonizzazione. La proposta della Commissione fissava lo stop ai permessi ETS a costo zero nel 2027. L’aula di Strasburgo anticipa la deadline al 2026 e cambia anche i target intermedi. Dal 2024, le compagnie riceverebbero un terzo dei permessi gratis in meno, invece del 25% proposto dall’esecutivo europeo. La quota salirebbe poi a due terzi nel 2025, invece che al 50%.

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“L’obiettivo è quello di includere ulteriormente il settore dell’aviazione nel raggiungimento degli obiettivi climatici dell’Unione”, spiega Suncana Glavak, prima firma della proposta del parlamento. “Dobbiamo sostenere l’innovazione nel settore e l’uso di carburanti sostenibili per l’aviazione”.

Su questo punto sta lavorando una seconda proposta dell’Europarlamento, che modifica il regolamento ReFuelEU Aviation presentato dalla Commissione nel pacchetto Fit for 55. Entro il 2050, propone il nuovo testo, la percentuale di carburanti sostenibili usata dal settore dev’essere del 100%. L’esecutivo UE proponeva il 66%. L’obiettivo a breve termine (2030) viene ritoccato dal 5% all’8%. Sale anche il target per i carburanti elettrici (e-fuel), dal 28 al 65%.

Il testo prova anche ad agire sulle tratte aeree più brevi, che dovrebbero essere abbandonate se sono presenti alternative valide con un minor impatto ambientale. Gli autori della proposta non introducono un obbligo, come invece ha fatto la Francia cancellando d’imperio alcuni voli domestici. Ma vorrebbero un sistema di etichette ambientali per classificare i diversi voli, per consentire ai passeggeri di scegliere le opzioni possibili anche tenendo conto delle emissioni degli aerei.

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“Le informazioni sulle emissioni del ciclo di vita dei voli dovrebbero essere fornite agli utenti dei servizi di trasporto aereo, compreso l’uso di carburanti alternativi sostenibili, in modo che possano prendere decisioni informate sulle loro esigenze di trasporto e sui relativi impatti ambientali”, si legge nel testo della proposta visto in anteprima da Euractiv.