Airbus, Rolls-Ryce, un centro di ricerca tedesco e un produttore di biofuel stanno effettuando test di volo per stabilire la validità dei carburanti sostenibili per l’aviazione civile. I primi dati mostrano un evidente calo di emissioni nocive. I risultati completi, nel 2022
di Andrea Barbieri Carones
(Rinnovabili.it) – Uno studio ha mostrato i risultati dell’impatto dei carburanti sostenibili per l’aviazione su entrambi i motori di un aeromobile commerciale. Risultati promettenti, che indicano che caricando di “sustainable aviation fuel” o SAF gli aeromobili si hanno effettive riduzioni nelle emissioni di CO2.
Lo studio ECLIF3 ha coinvolto Airbus, Rolls-Royce, il centro di ricerca tedesco DLR e il produttore di SAF Neste. Ossia un produttore di aeromobili, uno di motori e uno di carburante. Sotto il “controllo” di addetti ai lavori.
Questo segna la prima volta che le emissioni di un aeromobile commerciale – in questo caso un nuovo Airbus A350 spinto da motori Rolls-Royce Trent XWB – coi serbatoi pieni solo di SAF sono state misurate contemporaneamente in entrambi i motori.
I test di volo e di terra associati al programma ECLIF3 sono iniziati all’inizio del 2021 e sono ripresi dopo l’estate. Il team interdisciplinare, che ha compreso anche ricercatori del National Research Council of Canada e dell’Università di Manchester, prevede di pubblicare i suoi risultati in riviste accademiche alla fine del prossimo anno e nel 2023.
Intanto, i primi dati mostrano che il SAF rilascia meno particolato rispetto al jet fuel convenzionale. E questo avviene in tutte le condizioni operative. Il biofuel, pertanto, sarebbe uno strumento ideale per migliorare la qualità dell’aria intorno agli aeroporti.
Intanto, si sa che i risultati dello studio sosterranno gli sforzi in corso di Airbus e Rolls-Royce per fare in modo che il settore dell’aviazione civile sia pronto per l’uso diffuso di SAF come parte della più ampia iniziativa di decarbonizzazione del settore.
Carburanti sostenibili per l’aviazione, il biofuel testato è più efficiente
La strada da percorrere per un largo impiego di carburanti sostenibili per l’aviazione è ancora lunga. Ma qualcosa si muove, visto che gli aeromobili già oggi funzionano con una miscela al 50% di SAF e di carburante convenzionale. Entrambe le aziende stanno sostenendo la campagna per certificare l’uso del 100% SAF.
Da non dimenticare, poi, che il SAF ha una densità inferiore ma un contenuto energetico più elevato per chilogrammo di combustibile rispetto alla paraffina convenzionale. A tutto vantaggio dell’efficienza, raggiunta per altri 2 motivi: un minor consumo e un minor peso del carburante per svolgere la stessa missione.
Simon Burr, director of product development and technology, Civil Aerospace di Rolls-Royce, ha sottolineato come questa ricerca si aggiunga ai test già effettuati sui loro motori. “I test, effettuati sia a terra che in aria, non hanno trovato alcuna barriera ingegneristica. Se vogliamo seriamente decarbonizzare i viaggi aerei a lungo raggio, il 100% SAF è una componente rilevante e ci impegniamo a sostenere la sua certificazione”.
“Il SAF ha dimostrato di avere un’impronta di carbonio significativamente più bassa rispetto al carburante per jet convenzionale per tutto il suo ciclo di vita, e ora stiamo vedendo che è anche vantaggioso nel ridurre gli effetti non-CO2”, ha aggiunto Markus Fischer, membro del consiglio della divisione aeronautica della DLR.
Ulteriori test sui carburanti sostenibili per l’aviazione proseguiranno nei prossimi mesi.