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ACI-Censis: 1 italiano su 5 abbandona le quattro ruote

Sta aumentando la percentuale di chi sceglie bici, passeggiate, mezzi pubblici e car sharing al posto dell’auto privata. Colpa della crisi e del caro auto

La patria europea dell’auto privata inverte la marcia. Complice la crisi economica in Italia un abitante su cinque sceglie di fare a meno della propria quattro ruote a favore di mezzi più economici e più green. Succede così che sempre più giovani, soprattutto tra i 18 e i 29 anni, scelgano di muoversi in maniera più intermodale affidandosi a bus e scooter e che gli over45 ripieghino sulla bicicletta o sulle passeggiate. I dati appartengono al XIX Rapporto ACI-CENSIS “Automobile 2011” presentato oggi a Roma presso l’Automobile Club d’Italia dal presidente dell’ACI, Enrico Gelpi, e dal presidente della Fondazione Censis, Giuseppe De Rita. Ovviamente, con una percentuale di impiego sul totale della popolazione italiana di 83,95, l’auto si confermava ancora una volta come il mezzo super favorito dagli italiani – ancor più che nel 2009 – ma il suo utilizzo cominciava a diventare più misurato e consapevole (tratte brevi, meno km percorsi, propensione all’intermodalità e alla condivisione del mezzo) soprattutto a causa delle continue oscillazioni al rialzo del prezzo carburante che avevano convinto – mediamente – 26,6 automobilisti su 100 a lasciare la 4 ruote in garage.

Dal rapporto emerge che la percentuale di chi sceglie forme di mobilità più ecologiche, economiche ed antisedentarie sta progressivamente aumentando, con un 18% per la bici e 42,4% per le camminate a piedi, in netta crescita rispetto al 35,5%, mentre viene segnalata una leggera riduzione nel ricorso al trasporto pubblico sia urbano che extraurbano; tra le ragioni che spingono a non servirsene, soprattutto la “mancanza di un collegamento diretto”, la “Fermata troppo distante dall’abitazione” e la presenza di “Collegamenti saltuari/poco frequenti”.

Il caro-auto (dal 2010 al 2011 si registrato un aumento del 2,7% nei prezzi) favorisce l’interesse verso il car-sharing, il servizio che permette di utilizzare un veicolo su prenotazione, prelevandolo e riconsegnandolo in un parcheggio dedicato. Nonostante sia da considerarsi ancora un fenomeno di nicchia, nel 2011 gli utenti sono arrivati a 30.000/mese (+66% in tre anni), 599 le auto in flotta, 404 i parcheggi disponibili per un totale di corse effettuate di oltre 171.mila. L’11,4% rispetto al 9,4% del 2010 (+2 punti percentuali) sarebbe disposto a rinunciare all’acquisto di una nuova 4 ruote se venisse incentivata questa forma di condivisione dell’auto.

“La crisi che stiamo vivendo comporta serie difficoltà – ha dichiarato il presidente dell’Automobile Club d’Italia, Enrico Gelpi – ma è un’occasione per affrontare con determinazione sfide che in altri momenti verrebbero rimandate. I costi a carico degli automobilisti sono ormai al limite della sopportabilità: oltre 165 miliardi di euro, di cui 58 miliardi come prelievo fiscale. Sempre di più si fa strada l’irritazione, perché il ridotto utilizzo dell’auto non comporta risparmio per le famiglie. Quest’anno si contano cinque interventi sulle accise e da gennaio scatterà l’aumento deciso con la Legge di Stabilità. L’ACI sottolinea da tempo l’esigenza di un indirizzo uniforme delle politiche dei trasporti, ripensando il rapporto tra urbanistica e mobilità, con interventi specifici per la sicurezza stradale e la formazione dei giovani”.