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Le 5 proposte in Parlamento che riguardano la bicicletta

Le commissioni di Camera e Senato sono al lavoro su 5 proposte di legge sul tema della bicicletta. Ecco cosa cambia, salvo future modifiche

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(Rinnovabili.it) – In Parlamento sono 5 le proposte di legge che riguardano il tema della bicicletta e hanno avviato il loro iter legislativo, cercando di incentivarne l’uso e di tutelare maggiormente i ciclisti. Novità auspicate, dato che l’Italia non brilla per attenzione nei confronti della categoria. Due di queste si trovano alla Camera: il pacchetto per il riuso delle ferrovie abbandonate (al momento in commissione Ambiente) e la proposta che aggiorna la legge n.366 del 1998 sulla mobilità ciclistica (in commissione Trasporti). Vi sono poi altre proposte, non legate al mondo delle due ruote, che però contengono avrebbero su di esso delle ricadute: la proposta di legge di modifica puntuale del codice della strada (in commissione Trasporti della Camera), il ddl delega di riforma complessiva del codice della strada (in commissione Lavori pubblici del Senato), il ddl collegato ambientale (in commissione Ambiente del Senato).

 

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1. Riuso delle ferrovie

Si tratta di 4 proposte di legge (3 del Pd e 1 del M5s) che propongono il riutilizzo delle vecchie ferrovie abbandonate per la creazione di una rete cicloturistica nazionale. Tutte le proposte istituiscono poi un “Osservatorio sulla mobilità dolce” che dovrà realizzare topograficamente la rete nazionale e tracciare delle linee guida di mobilità dolce, coordinare, promuovere e vigilare sul sistema del cicloturismo. Per ora le quattro proposte stanziano da un minimo di 6 milioni in tre anni ad un massimo di 15 milioni in tre anni.

 

2. Aggiornamento della legge n. 366 del ’98

Prevede, fra l’altro, la redazione di un piano nazionale della mobilità ciclistica che faccia parte del piano nazionale dei trasporti. Il dipartimento della mobilità ciclistica (da istituire all’interno del ministero dei Trasporti) si occuperà di disegnare questa rete di piste ciclabili e coordinare il piano. Previsto anche il rifinanziamento del Fondo nazionale per la mobilità ciclistica con stanziamenti aggiuntivi non inferiori al 2% degli stanziamenti complessivi previsti per infrastrutture viarie e ferroviarie, oltre che con risorse provenienti da programmi regionali finanziati da fondi Ue.

 

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3. Riforme del codice della strada

Nelle strade o nelle zone all’interno dei centri abitati nelle quali il limite massimo di velocità è uguale o inferiore a 30 km/h, può essere consentita, se espressamente prevista con ordinanza, la circolazione dei ciclisti anche in senso opposto a quello di marcia di tutti gli altri veicoli. Una norma altamente controversa, prima stralciata poi reinserita nella riforma puntuale del codice della strada.

Nel ddl di riforma complessiva, riguarda le due ruote una norma che dà l’ok «al posteggio delle biciclette in aree riservate ai pedoni ove questa misura non rechi intralcio o pericolo».

 

4. Collegato ambientale

È in cantiere un programma sulla mobilità sostenibile casa-scuola-lavoro da finanziare con 35 milioni, che prevede, ad esempio, l’incentivazione di progetti di car pooling, bike sharing e bike pooling.

Un emendamento del deputato Stefano Vaccari introduce il risarcimento dell’Inail per chi si infortuna andando al lavoro in bicicletta.

Ogni scuola, suggerisce un’altra norma, dovrebbe favorire, compatibilmente con le sue possibilità, la creazione della figura del mobility manager scolastico.

Una terza proposta prevede lo stanziamento di 5 milioni per riqualificare la pista ciclabile Bologna-Verona            , per favorire il cicloturismo verso le città d’arte della Pianura Padana.