Digitalizzazione e cultura dell’Open Innovation. Intelligenza artificiale e nuove tecnologie al servizio dell’economia circolare, passando per le ultime novità della digitalizzazione al servizio del settore sanitario. E ancora: agritech, metaverso, realtà aumentata, manifattura digitale, Internet delle Cose. Sono i temi attorno a cui si articola il ricchissimo programma della 12° edizione di Maker Faire Roma 2024, la rassegna dedicata all’hi tech e all’innovazione promossa e organizzata dalla Camera di Commercio di Roma.
Dal 25 al 27 ottobre, ancora una volta negli spazi del Gazometro Ostiense (e per la 1° volta anche negli spazi dell’ISA, l’Istituto Superiore Antincendi), Maker Faire Rome – The European Edition accoglierà i visitatori conducendoli in un percorso attraverso 350 stand espositivi suddivisi in 3 grandi aree tematiche: Innovazione, Creatività e Scoperta.
Maker Faire Roma 2024: cosa significa innovazione oggi?
Uno spazio, quello della MFR, dove non solo gli innovatori ma “anche le istituzioni sono in prima fila”, sottolinea Lorenzo Tagliavanti, Presidente della Camera di Commercio di Roma, durante la presentazione della Maker Faire Roma 2024.
“È importante la presenza delle istituzioni a fianco dell’impresa e della ricerca perché l’innovazione è un tema talmente complesso che nessuno da solo può farcela”, argomenta Tagliavanti, indicando la collaborazione pubblico-privato come via maestra per iniettare innovazione all’interno del sistema-Paese. Partendo da Roma, dove “si genera quasi il 15% della ricerca e dell’innovazione che si produce nel nostro paese”, grazie ad alcuni dei più grandi centri di ricerca nazionali ma, anche, di 300 mila iscritti all’università, 50mila laureati l’anno, la presenza di acceleratori e incubatori di startup.
12 anni in cui la Maker Faire ha accompagnato la crescita della capitale e del territorio sui temi dell’innovazione e della digitalizzazione. “C’è una voglia crescente di innovazione” anche e soprattutto nel mondo dell’impresa, rimarca Luciano Mocci, Presidente di Innova Camera, Azienda speciale della Camera di Commercio di Roma, che fa parlare i numeri: “Da una ricerca che abbiamo fatto come FederLazio su un campione di aziende della regione, il 25% si è già mossa nel campo dell’intelligenza artificiale mentre un altro 25% è ai blocchi di partenza”.
Cultura dell’Open Innovation protagonista sotto il Gazometro
Una direttrice che va potenziata. Maker Faire Roma 2024 lo fa dedicando spazio al paradigma dell’Open Innovation. Ovvero un approccio secondo il quale le imprese si basano anche su idee, risorse e competenze tecnologiche che arrivano dall’esterno. Un sistema “che funziona e fa nascere idee vincenti”, chiosa Mocci, che avrà come protagonisti all’ombra del Gazometro non solo gli imprenditori ma anche una ventina di università e una decina di centri di ricerca da tutto il territorio nazionale.
“È attraverso la collaborazione con Maker Faire che l’Open Innovation è entrata nella cultura di Eni”, ricostruisce Mattia Voltaggio, responsabile di Joule, la scuola di Eni (main sponsor di MFR) per l’impresa che ha sede al Gazometro e nasce da uno sviluppo di questa collaborazione. Attorno a Joule e nel quartiere Ostiense a Roma sta aumentando spontaneamente la densità di soggetti che si dedicano all’innovazione a 360 gradi. Ed è per tale ragione che dall’anno scorso è attiva l’iniziativa ROAD, cioè Roma Advanced District: un consorzio di aziende guidato da Eni che ha l’obiettivo di accelerare tempi di scalabilità di soluzioni tecnologiche, ad esempio la guida autonoma o i modelli predittivi sulla mobilità.
“Maker Faire è una vetrina per tutto questo: se si vuole sapere dove può essere un futuro per la competitività del nostro paese, bisogna visitarla”, conclude Voltaggio. A cui fanno eco le attività presentate in fiera da Intesa San Paolo. Il gruppo bancario ha finanziato finora startup innovative con 800 milioni di euro, raggiungendo il 32% dei soggetti attivi in Italia, ricorda Paolo Musso di Intesa San Paolo.
Alla Maker Faire Roma 2024, Intesa San Paolo presenterà, tra gli altri, un servizio di matchmaking tra imprese e investitori per supportare lo sviluppo di contatti anche internazionali e il mantenimento dell’accesso al funding. “L’Open Innovation è un modo veloce per un’azienda di risolvere delle problematiche tecnologiche che magari sono già affrontare e superate da una startup”, sintetizza Musso.
Robotica e intelligenza artificiale, un focus speciale alla fiera dell’innovazione di Roma
Tra i tanti temi protagonisti della Maker Faire Roma 2024, alcuni vengono particolarmente evidenziati “perché li riteniamo indicatori dei cambiamenti più forti che ci aspettano nell’immediato futuro”, spiega Alessandro Ranellucci, curatore dei contenuti di MFR2024. Robotica e intelligenza artificiale sono in cima alla lista.
L’elenco delle iniziative connesse a questi due mondi occupa una parte importante del programma della kermesse. Anche grazie alla collaborazione dell’Istituto di Robotica e Macchine Intelligenti (I-RIM) presieduto da Antonio Bicchi e il Laboratorio nazionale di Intelligenza Artifi-ciale del Cini (Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica). In vetrina, progetti proposti da singoli maker, atenei, spin-off universitari e istituti di ricerca.
In parallelo a MFR2024 e sempre al Gazometro si terrà poi I-RIM 3D 2024, la 6° edizione dell’evento I-RIM 3D, organizzato dall’Istituto di Robotica e Macchine Intelligenti. “L’intenzione è di aprirsi uulteriormente alla società e trovare altre sinergie con Maker Faire”, spiega Loredana Zollo, chairwoman della I-RIM. L’evento è un’importante opportunità per accademici, ricercatori, professionisti e aziende, per presentare i progressi della ricerca scientifica e tecnologica nel campo della robotica e delle macchine intelligenti.
Le applicazioni innovative di robotica e IA mostrano quanto la fiera ormai abbracci un programma “molto più ampio di quello che una volta si chiamava il mondo dei Maker. Ci si è espansi anche in ambiti di ricerca molto sofisticati”, sottolinea Massimo Banzi, co-founder di Arduino, uno dei fautori della “nuova rivoluzione industriale” messa in atto dal movimento Maker secondo l’Economist e volto storico della kermesse.
Tecnologia innovativa per il settore bio-medico
Un esempio? Il settore bio-medico. Durante la Maker Faire, all’interno dello stand della Direzione Centrale Ricerca Inail, verrà mostrato per la prima volta FloatEVO, dispositivo nato da Rehab Technologies IIT – Inail, il laboratorio congiunto frutto della collaborazione tra Istituto Italiano di Tecnologia e Inail. Si tratta di un dispositivo che accelera il recupero motorio e funzionale di spalla e arti superiori. Inail è un soggetto che si muove tra riabilitazione e prevenzione. Lo dimostrano gli altri progetti e attività promossi dall’istituto pubblico in materia di rischio legato al lavoro. “Presentiamo un dosimetro termico real time che monitora I parametri vitali e aiuta a prevenire lo stress termico in ambienti severi o il discomfort in ambienti moderati”, aggiunge Edoardo Gambacciani, direttore centrale ricerca INAIL.
E ancora: una dimostrazione delle tecnologie di biostampa 3D, in grado di riprodurre, fedelmente, specifici tessuti umani dall’unità Nanotechnologies for neurosciences del Center for Life Nano and Neuroscience IIT di Roma. Oppure SoftHand Pro, una protesi flessibile con 19 articolazioni che si adatta intuitivamente agli oggetti, offrendo un controllo semplice e preciso. È una delle innovazioni robotiche e protesiche sviluppate dall’unità Soft Robotics for Human Coope-ration and Rehabilitation dell’IIT di Genova in collaborazione con il Centro “E. Piaggio” dell’Università di Pisa.
Digital fabrication e agritech
Tra gli altri temi prioritari a Maker Faire Roma 2024 spicca la digital fabrication “per raccontare come la stampa 3D, oggi, insieme a materiali riciclati, sia centrale nell’offerta di design di alto livello, e quindi per il made in Italy”, spiega Ranellucci. Al tema è dedicata “La nuova era del Made in Italy attraverso la Digital Fabrication”, un’esposizione di progetti di fabbricazione digitale con particolare attenzione posta sul riciclo.
Sul versante agritech saranno presenti i maggiori istituti di ricerca in questo campo, dall’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico so-stenibile) al CREA (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria) passando per il CNR (Consiglio Nazionale per le Ricerche) e il mondo universitario di Roma e del Lazio.
Tra i progetti in esposizione Switch Food Explorer, la web app di pOsti (startup innovativa nel settore Agrifoodtech) sviluppata nell’ambito del progetto EU Horizon Switch che permette di esplorare oltre 400 alimenti in base ai loro valori nutrizionali e alla sostenibilità ambientale e consente di creare ricette sostenibili.
Obiettivo startup
Buona parte del programma è pensato specificamente per l’incontro tra innovazione e giovani. Molte le challenge organizzate da Maker Faire Roma 2024, e moltissima l’attenzione – soprattutto istituzionale – per il mondo delle startup innovative e giovani. Lo mostra lo stand collettivo “dove ospiteremo 10 startup innovative del Lazio insieme a Camera di Commercio di Roma”, ricorda Roberta Angelilli, vice presidente Regione Lazio, un territorio “conosciuto per la sua storia e cultura ma con un volto più inedito legato all’innovazione e all’imprenditorialità giovanile”.
Senza dimenticare il lato formazione. “I dati del nostro paese ci raccontano che sono troppo poche le persone che intraprendono percorsi tecnico-scientifici come ingegneria”, sottolinea Monica Lucarelli, assessore attività produttive e pari opportunità di Roma Capitale. Attraverso la Casa delle Tecnologie Emergenti di Roma (CTE Roma), il Comune presenterà al grande pubblico uno stand interattivo progettato per sensibilizzare e coinvolgere cittadini e imprese nella transizione verso un futuro più sostenibile.