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IEA, Mercato delle tecnologie pulite: raggiungerà il valore del petrolio

Pubblicato l'Energy Technology Perspectives 2024. Sulla base delle attuali impostazioni politiche, il mercato globale delle tecnologie energetiche pulite è destinato a raggiungere un valore di 2mila miliardi di dollari entro il 2035. Ondata record di investimenti in Cina, Unione Europea, Stati Uniti e India

IEA, Mercato delle tecnologie pulite: raggiungerà il valore del petrolio
Analisi IEA sul Mercato delle tecnologie energetiche pulite. Foto via depositphotos

 Pubblicata la guida IEA al Mercato delle Tecnologie Pulite

Il valore di mercato di fotovoltaico, eolico, veicoli elettrici, batterie, elettrolizzatori e pompe di calore è cresciuto di quasi quattro volte tra il 2015 e il 2023 a livello globale. E per il futuro l’incremento sarà ancora più strabiliante. A riferirlo è l’Energy Technology Perspectives 2024 pubblicato stamane dalla IEA (Agenzia Internazionale dell’Energia), un rapporto completo sul mercato delle tecnologie pulite e della sua evoluzione con l’avanzare della transizione.

Il documento offre la prima analisi del suo genere basata su una valutazione quantitativa delle strategie industriali dei paesi e con dettagli settoriali granulari attraverso le supply chain. E lancia un messaggio chiaro. “Il mercato delle tecnologie pulite è destinato a moltiplicarsi il proprio valore nel prossimo decennio, avvicinandosi sempre di più quello mercati dei combustibili fossili“. 

Produzione di tecnologie per l’energia pulita, le opportunità economiche

Iniziamo con qualche dato spiccio. Nel 2023 il valore di mercato delle tecnologie energetiche pulite ha toccato i 700 miliardi di dollari a livello mondiale. Vale a dire circa la metà di quello del gas naturale. Nel comparto rientrano diverse tecnologie tutte contrassegnate da trend positivi ma la crescita più consistente è legata all’impennata dei veicoli elettrici, degli impianti fotovoltaici e di quelli eolici.

Con le attuali politiche, questo mercato dovrebbe triplicare il proprio valore entro il 2035, superando i 2mila miliardi di dollari. Ossia quasi quanto il valore medio del mercato del greggio negli ultimi anni. Nota bene: per rispettare l’impegno preso a livello climatico alla cifra 2035 mancherebbero ancora 500 miliardi.

Per Fatih Birol, direttore esecutivo dell’IEA, “Le transizioni verso l’energia pulita presentano una grande opportunità economica, come abbiamo dimostrato, e i paesi stanno giustamente cercando di capitalizzarla. Tuttavia, i governi dovrebbero sforzarsi di sviluppare misure che favoriscano anche la continua concorrenza, l’innovazione e la riduzione dei costi, nonché i progressi verso i loro obiettivi energetici e climatici”.

Mercato delle tecnologie pulite: investimenti e capacità manifatturiera

Il rapporto Energy Technology Perspectives 2024 dedica ampio spazio agli investimenti nella fabbricazione di tecnologie pulite. Nel dettaglio nel 2023 la spesa globale dedicata alla produzione manifatturiera è cresciuta del 50%, a quota 235 miliardi di dollari.

“Questo aumento è pari a quasi il 10% della crescita degli investimenti nell’intera economia mondiale”, sottolinea l’Agenzia internazionale dell’energia.

La maggior parte degli investimenti (4/5) sono stati catalizzati dalle fabbriche fotovoltaiche e di batterie, ma in quasi tutti i segmenti la capacità produttiva aggiunta ha superato ampiamente gli attuali livelli di distribuzione. Lo dimostrano, a voler fare solo un esempio, i magazzini europei pieni di pannelli solari e gli ultimi dati forniti da IEA-PVPS sulla capacità produttiva di celle e moduli fotovoltaici. E nonostante le scorte, una domanda inferiore all’offerta e alcuni rinvii o cancellazioni di progetti industriali, l’investimento negli stabilimenti manifatturieri rimarrà ad alti livelli anche quest’anno.

Dove si investe di più? In Cina, Unione Europea, Stati Uniti e in India. Arrancano tutte le altre regioni. Basti pensare che i paesi del Sud-est asiatico, dell’America Latina e dell’Africa sommati insieme rappresentano meno del 5% del valore generato dalla produzione di tecnologie dell’energia pulita.

Ovviamente la Cina rimane una fuoriclasse. Il rapporto IEA prevede che per il 2035 il suo export di tecnologie pulite supererà i 340 miliardi di dollari di valore. Per intenderci è come se sommassimo assieme le entrate 2024 generate dalle esportazioni petrolifere di Arabia Saudita ed Emirati Arabi. Nonostante altrove non manchino tentativi di reshoring.

Catene di fornitura per le tecnologie dell’energia pulita

“Con circa 200 miliardi di dollari, il valore del commercio di tecnologie pulite è quasi il 30% del loro valore di mercato globale”, scrive l’Agenzia. “L’elemento più importante è il commercio di auto elettriche, che è raddoppiato dal 2020, raggiungendo circa un quinto del commercio di tutte le auto nel 2023 in termini di valore, mentre il solare fotovoltaico è al secondo posto”. Allo stato attuale il segmento è destinato a raggiungere un valore di 575 miliardi entro il 2035.

E come anticipato la Cina rimarrà il numero uno nelle esportazioni di tecnologie di energia pulita. Ciò nonostante l’implementazione di nuove strategie industriali in altri paesi. Un ruolo che non sorprende se si considera che il Gigante asiatico è attualmente il luogo più economico dove produrre green tech. A titolo di esempio oggi fabbricare pannelli solari e batterie costa fino al 40-45% in più in Europa e negli Stati Uniti (nonostante l’IRA). Pechino batte sulla convenienza anche l’India con un scarto di ben 25 punti percentuali.

“Rispetto ad altri paesi – si legge ancora nel rapporto – ha maggiori economie di scala, un mercato interno più ampio e aziende e strutture altamente integrate lungo la filiera di fornitura per queste tecnologie”.

Leggi QUI l’Energy Technology Perspectives 2024.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.