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Green Jobs, in Europa l’8% dei lavori può considerarsi “verde”

Un’analisi condotta nelle città aderenti al progetto C40 identifica nei settori del trasporto pubblico, della gestione dei rifiuti, energetico e delle costruzioni, i punti di riferimento del settore dei green jobs a livello globale

Green Jobs
© rawpixel, 123RF Free Images

In Europa i green jobs nelle città C40 sono attualmente circa 2,3 milioni 

Secondo un report pubblicato da C40 e Circle Economy Foundation il 10% dell’occupazione totale nelle città che stanno investendo in azioni per il clima a livello urbano, è costituito da green jobs. I settori chiave dell’occupazione verde al momento sono quello energetico, quello dei trasporti, il settore delle costruzioni e quello dei rifiuti.

La ricerca prende in esame 74 città della rete C40 sparse tra il Nord ed il Sud del mondo, aderenti ai principi promossi dall’associazione impegnata a promuovere il passaggio ad una transizione ecologica e sostenibile, attraverso azioni concrete messe in atto dalle realtà urbane. 

Creare 50 milioni di green jobs entro il 2030

L’impulso alla ricerca è nato nel 2022 quando il copresidente di C40 e sindaco di Londra, Sadiq Khan, esortò i sindaci aderenti alla rete a promuovere la creazione di 50 milioni di posti di lavoro verdi e di qualità entro il 2030 nelle megalopoli del mondo, in collaborazione con le principali parti interessate, tra cui tutti i livelli di governo, aziende e sindacati, per una transizione giusta , che protegga i mezzi di sussistenza massimizzando al contempo la prosperità economica. 

Il report appena pubblicato mostra ottimi risultati nei soli due anni trascorsi dall’annuncio: sarebbero già 16 milioni le unità lavorative attive nelle 74 città analizzate, includendo sia posizioni lavorative direttamente collegate con i lavori green che quelle indirette.

A detenere la fetta maggiore di green jobs sarebbero il settore energetico, quello dei trasporti e quello delle costruzioni, seguiti a ruota dai comparti della fornitura idrica, della gestione dei rifiuti, delle attività di bonifica e dalle occupazioni nel settore della climatizzazione.

“Londra continua a guidare la strada quando si tratta di azioni per il clima e il nostro impegno per i lavori verdi dimostra che la strada verso la prosperità è anche la strada verso la sostenibilità. Insieme, possiamo ottenere molto di più di quanto potremmo fare da soli e non vedo l’ora di continuare a ispirarci e spingerci verso un futuro più equo e più verde per tutti”, sottolinea Sadiq Khan, sindaco di Londra, citando quale esempio concreto il lavoro svolto nel settore edile per migliorare l’efficienza energetica e la sicurezza degli edifici ottenendo circa il 96% di conversione occupazionale verso i green jobs.

Green jobs in Europa

Il report si suddivide poi per aree geografiche. Per l’Europa emerge che quasi l’8% dei posti di lavoro analizzati in 18 città europee possono essere considerati verdi. Ciò significa che i green jobs al momento attive nell’UE sono circa 2,3 milioni su 30,5 mln totali. Circa 1,3 milioni (4,4%) sono considerati green jobs diretti, il che significa che operano in un settore verde come l’energia rinnovabile, la raccolta dei rifiuti o la riparazione; mentre 968.800 (3,2%) sono considerati indirettamente “verdi”, in quanto forniscono i beni e i servizi necessari ai settori verdi per operare.

I settori con la più alta quota di occupazione verde (oltre il 20% dell’occupazione totale nel settore) sono quello energetico, la fornitura di impianti per la climatizzazione, l’approvvigionamento idrico, la rete fognaria, la gestione dei rifiuti e le attività di bonifica, seguite da vicino dal comparto edile (con il 18% di posti di lavoro verdi nel settore), tutti  fortemente influenzati dalle misure locali di politica pubblica sul clima. 

Molto lavoro c’è ancora da fare nel settore del commercio all’ingrosso e al dettaglio che detiene ben 4 milioni di occupati nelle città C40, dei quali però solo il 6,5% possono considerarsi green.

Il Vecchio Continente sta assistendo ad una crescente domanda di efficienza energetica locale che porta con sé una crescita di posti di lavoro “verdi” andando oltre gli obiettivi nazionali. Uno sguardo più attento ai dati mostra che i settori che si allineano con gli obiettivi politici a livello regionale per promuovere la crescita verde nel piano d’azione per l’economia circolare e le energie rinnovabili, hanno già creato migliaia di posti di lavoro verdi, ma hanno il potenziale per crescere ancora di più. Il settore delle energie rinnovabili rappresenta 33.000 posti di lavoro verdi nelle città europee del C40, con diversi ruoli nella generazione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica. Tuttavia, questo rappresenta solo il 26% dei posti di lavoro nel settore. Se l’intero settore si muovesse verso fonti rinnovabili e lontano dai combustibili fossili, porterebbe altri 90.000 posti di lavoro.

Raccomandazioni per le città 

“Le città sono cruciali nel guidare la transizione verso un’economia verde e devono continuare a investire nella forza lavoro verde e a sostenere gli investimenti locali da parte del settore privato e di altri livelli di governo” sottolinea il report. Tuttavia per assicurare un futuro ai green jobs e garantire un futuro sostenibile le città, le imprese e gli investitori dovranno:

  • Investire nell’istruzione e nella riqualificazione per attrezzare la forza lavoro e rendere i posti di lavoro accessibili a una popolazione più ampia. Un obiettivo raggiungibile implementando i percorsi di carriera e gli incentivi finanziari in particolare per i lavoratori che transitano da settori non verdi.
  • Aggiornare gli standard sugli appalti pubblici e utilizzarli per promuovere la trasformazione del mercato verde. Garantire allo stesso tempo che i decisori politici delle città, siano sufficientemente informati per prendere decisioni che valorizzino il mercato dei lavori green. Dando priorità agli appalti pubblici verdi, gli amministratori a livello cittadino possono anche stimolare la domanda di posti di lavoro “verdi” e le competenze in settori quali vendita al dettaglio, commercio, edilizia, energie rinnovabili e sviluppo delle infrastrutture. 
  • Promuovere l’innovazione e la trasformazione nei settori chiave. I principali settori occupazionali come l’agricoltura, l’industria manifatturiera, l’edilizia e i servizi contribuiscono in modo significativo all’occupazione, ma il loro potenziale di lavoro verde rimane in gran parte inutilizzato
  • Collaborare per un ambiente favorevole. Collaborare con il settore privato per sfruttare le risorse finanziarie per attuare il cambiamento. Creare nelle città un ambiente favorevole per green jobs riunendo gli attori chiave di tutti i settori rilevanti (datori di lavoro, sindacati, partenariati della forza lavoro e altri livelli di governo) per assistere nella condivisione delle informazioni e collaborare nella realizzazione.
  • Incoraggiare le piccole e medie imprese (PMI) a creare buoni posti di lavoro “verdi”. Migliorare l’accesso per i gruppi vulnerabili, come le donne, i giovani e le comunità di migranti, anche attraverso l’implementazione di incentivi. 
  • Riconoscere e integrare l’economia verde informale. Riconoscere il ruolo sostanziale dell’economia informale, (composta cioè da piccole imprese non regolamentate) nelle attività verdi, soprattutto in settori come l’agricoltura e la gestione dei rifiuti. Sviluppare strategie per migliorare le condizioni di questi informali posti di lavoro “verdi” , fornendo ai lavoratori competenze e riconoscimento giuridico, protezione sociale e collettivizzazione per migliorare le loro condizioni di lavoro.

Scarica QUI il reprot C40 dedicato all’Europa.

Scarica QUI il report C40 globale.

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