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Gas naturale, nel 2024 aumenta la domanda, nonostante le incertezze internazionali

Gas naturale, nel 2024 aumenta la domanda, nonostante le incertezze internazionali
Foto di Jim Black da Pixabay

di Paolo Travisi

Gas, +2,5% nel 2024: forte domanda dai mercati asiatici e dall’industria europea


Cresce a livello planetario la domanda di gas naturale. Ed il ritmo di crescita che si sta registrando nel 2024 è più forte dei due anni precedenti. A sostenerlo è l’ultima edizione del Global Gas Security Review dell’IEA, secondo cui la spinta nell’anno in corso è maggiore, perché nel biennio 2022-2023 la richiesta di gas naturale è stata pesantemente influenzata dalle turbolenze della crisi energetica globale, ma parallelamente le nuove forniture di gas in arrivo sul mercato restano limitate a causa della crescita relativamente lenta della produzione di GNL. Inoltre, le tensioni geopolitiche influiscono continuamente sulla volatilità dei prezzi e sulla sicurezza globale del gas.

Il report annuale dell’IEA, infatti, prevede che la domanda mondiale di gas aumenterà di oltre il 2,5% nel 2024, con una crescita simile anche nel 2025. Sono i mercati asiatici, in rapida crescita, ad incidere sulla richiesta, anche se l’industria europea contribuisce in modo sostanziale con un rimbalzo della domanda di gas industriale, anche se ben al di sotto dei livelli pre-crisi.

Nel 2024 sono emerse limitazioni per il trasporto di GNL attraverso il Canale di Panama e il Mar Rosso, ed anche se questi due fenomeni non hanno portato ad un calo dell’offerta di GNL, hanno evidenziato le potenziali vulnerabilità del commercio di GNL in un mercato del gas globale sempre più interconnesso. 

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Gas naturale, nel 2024 massimo storico di 4.200 miliardi di metri cubi

I dati preliminari suggeriscono che il consumo di gas naturale è aumentato del 2,8% anno su anno nei primi tre trimestri del 2024, ben al di sopra del tasso di crescita medio del 2% registrato tra il 2010 e il 2020. Per l’intero anno 2024, si prevede che la domanda globale di gas crescerà di circa 100 miliardi di metri cubi e raggiungerà un nuovo massimo storico di 4.200 miliardi di metri cubi. Buona parte del merito spetta alla regione Asia-Pacifico che rappresenterà quasi il 45% della domanda globale incrementale di gas. Nel 2025, copione simile, con la domanda globale di gas che aumenterà di un altro 2,3%.

“La crescita che stiamo osservando nella domanda globale di gas quest’anno e il prossimo riflette la graduale ripresa da una crisi energetica globale che ha colpito duramente i mercati“, ha affermato Keisuke Sadamori, direttore dei mercati energetici e della sicurezza dell’IEA . “Ma l’equilibrio tra domanda e andamento dell’offerta è fragile, con chiari rischi di volatilità futura. Produttori e consumatori devono collaborare strettamente per navigare in questi tempi incerti, tenendo conto della necessità di promuovere transizioni di energia pulita per garantire un futuro sicuro e sostenibile“. 

Le incertezze nel trasporto del gas a causa della guerra in Ucraina: serve flessibilità

Un’incertezza fondamentale in vista dell’inverno dell’emisfero settentrionale 2024-25 è il transito del gas russo attraverso l’Ucraina, con contratti esistenti destinati a scadere alla fine del 2024. “Potrebbe significare la fine di tutte le consegne di gas in Europa dalla Russia attraverso l’Ucraina. A sua volta, richiederebbe maggiori importazioni di GNL in Europa nel 2025 e di conseguenza porterebbe a un bilancio globale del gas più stretto rispetto a se il transito attraverso l’Ucraina continuasse” si legge nel report di IEA. Per affrontare alcune di queste sfide, l’IEA raccomanda che i meccanismi di flessibilità lungo le catene del valore del gas e del GNL potrebbero essere potenziati migliorando la liquidità del mercato globale del GNL, integrando il sistema di stoccaggio del gas ucraino nel mercato globale del gas e considerando potenziali quadri per meccanismi di riserva volontaria del gas.

Guerra Ucraina, provoca perdita 6 miliardi di metri di gas nell’UE: paesi a rischio forniture?

L’interruzione di questo transito di gas si tradurrebbe nella perdita di circa 6 miliardi di metri cubi di fornitura di gas nell’Unione Europea nel primo trimestre del 2025 e richiederebbe maggiori importazioni europee di GNL nel primo trimestre del 2025. Ciò a sua volta determinerebbe una maggiore concorrenza con gli acquirenti asiatici e porterebbe a fondamentali di mercato più rigidi. “La nostra valutazione indica che l’interruzione del transito ucraino non rappresenterebbe un rischio immediato per la sicurezza dell’approvvigionamento di Austria, Ungheria o Slovacchia, considerando la loro ampia capacità di stoccaggio, l’interconnettività midstream e l’accesso indiretto al mercato globale del GNL”.

Biometano, Italia mercato più forte in Europa

L’edizione 2024 del Global Gas Security Review dell’IEA contiene anche una sezione speciale sull’integrazione di sistema dei gas a basse emissioni nel settore dei trasporti, come parte del Low-Emissions Gases Work Programme dell’IEA. L’analisi evidenzia che nonostante il biogas e il biometano in Europa siano stati tradizionalmente utilizzati per il riscaldamento e la produzione di energia, negli ultimi anni il biometano nei trasporti ha subito una notevole accelerazione grazie a politiche di sostegno in alcuni paesi in cui i programmi di incentivazione danno priorità al settore dei trasporti.

L’Italia è attualmente il più grande mercato dell’UE per il biometano per i trasporti e, a partire dal 2022, tutta la produzione di biometano del paese è stata utilizzata come carburante per veicoli, alimentata da un generoso sostegno finanziario a partire dal 2018 e aiutata dall’ampia rete italiana di stazioni di rifornimento. Il riferimento è al Decreto Biometano 2022, che ha stanziato 1,73 miliardi di euro del PNRR, per sostenere la produzione di biometano, “convertire o rendere più efficienti gli impianti a biogas agricoli esistenti perché possano produrre biometano per il riscaldamento e raffrescamento industriale e residenziale, costruire nuovi impianti”.

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