Rinnovabili

Thesan, l’innovazione italiana con un secolo di storia

Un impianto fotovoltaico costruito da Thesan in Ecuador
Un impianto fotovoltaico costruito da Thesan in Ecuador

 

(Rinnovabili.it) – Una startup con un cent’anni di esperienza. Così si autodefinisce Thesan Green Energy, azienda italiana costola del Gruppo Savio nata nel 2008. Attiva nel settore del green building ha da subito investito nell’efficientamento degli edifici, ma in breve tempo ha espanso il raggio d’azione ad altre rinnovabili: dal fotovoltaico all’idroelettrico. I suoi progetti, soprattutto nel settore dell’energia solare, sono stati realizzati in Europa, Asia e America Latina. Entro la fine del 2015, Thesan si aspetta di vantare oltre 30 megawatt di potenza installata, producendo energia elettrica pulita per oltre 50.000 MWh l’anno. Il segreto di una crescita verticale lo racconta l’amministratore delegato, Aimone Balbo, che ha risposto alle nostre domande.

 

Come è nata l’azienda che lei rappresenta e perché in Italia?

L’azienda è italiana perché il Gruppo Savio, da cui nasce Thesan, è una realtà attiva da oltre un secolo nel settore degli accessori per serramenti in alluminio e la sede storica è in val di Susa, in provincia di Torino. Ma a partire dalla sua costituzione, Thesan ha avuto una vocazione internazionale e attualmente siamo più attivi all’estero che in Italia.

 

Cosa vi ha spinto a intraprendere la strada delle energie rinnovabili e in quali settori avete scelto di investire?

Il mercato dell’edilizia aveva già dato segni di contrazione prima del 2008, ed è stato necessario rivolgersi, in base a know-how e competenze presenti in azienda, a mercati in crescita come la riduzione del fabbisogno energetico negli edifici e la generazione di energia pulita. Ma crediamo nelle energie rinnovabili anche per rispetto al nostro pianeta. Sotto questo profilo, l’edilizia è una delle prime voci della bolletta energetica – circa il 40% – di un mercato evoluto come quello italiano ed europeo.

 

Gli investimenti nelle rinnovabili si stanno velocemente spostando all’estero. Che genere di difficoltà si

incontrano nel nostro Paese? 

Aimone Balbo, Ad di Thesan
Aimone Balbo, Ad di Thesan

Quello delle energie rinnovabili è un mercato itinerante, che nasce e muore in funzione di benefici e agevolazioni concessi dai singoli Stati. In passato gli investimenti si sono concentrati prima in Germania, poi in Spagna e Italia che per anni è stato il mercato più importante del mondo per il fotovoltaico. Quando terminano le agevolazioni, però, il mercato si contrae in forma rapida e consistente. Sopravvivono solo quelle aziende che si adattano a questo modello di business. Le agevolazioni, in ogni caso, generano due tipi di beneficio: da una parte la grid parity, e in secondo luogo lo stimolo per le aziende a investire in innovazione e sviluppo.

 

Thesan, infatti, investe circa l’8% del fatturato in innovazione.

Come Gruppo abbiamo sempre creduto negli investimenti in ricerca e sviluppo, che sono un fattore in grado di condizionare la crescita di un’azienda in modo significativo.

 

Quali sono secondo voi, nel mondo, i mercati più promettenti e perché?

Di recente c’è stato un grande interesse verso l’Europa orientale, ora l’attenzione è rivolta prima di tutto all’America latina, dove Thesan è presente in Ecuador e sta avviando nuovi progetti in Brasile e Messico. Altri mercati promettenti sono Stati Uniti, Canada e si nota una certa vitalità del settore fotovoltaico anche in India e nel Sud-est asiatico.

 

Quali tra i vostri  prodotti presentano maggiori componenti innovative rispetto alle tecnologie esistenti?

Nel settore fotovoltaico produciamo direttamente strutture di montaggio di buona qualità e di semplice applicazione. L’altro ramo di attività di Thesan, dedicato al risparmio energetico negli edifici, è però quello in cui si esprime la maggiore innovazione. Abbiamo di recente presentato la linea Aircare, un sistema di aerazione single room che conta su dimensioni contenute, prezzo competitivo e un grado elevato di efficienza. Il sistema è in grado sia di ridurre il fabbisogno energetico in casa che di migliorare la qualità dell’aria che respiriamo negli ambienti in cui si trascorre più tempo, come abitazioni, scuole e uffici.

 

Un altro prodotto interessante, in fase di sperimentazione, è l’Energy Skin, la pelle fotovoltaica per edifici. Di cosa si tratta esattamente?

L’Energy Skin è un prototipo di pelle di alluminio spessa pochi millimetri che permette di ottimizzare, sia in inverno che in estate, le performance energetiche di edifici a facciata continua, come grattacieli o data center. Si tratta di una soluzione innovativa che trasforma la superficie dell’involucro edilizio in una pelle energetica. In inverno, l’Energy Skin intercetta il calore che sfugge all’edificio dalle facciate e lo reintroduce negli ambienti interni. D’estate, al contrario, favorisce lo smaltimento verso l’esterno del calore accumulato negli spazi interni. I pannelli di alluminio sono attraversati da un liquido termovettore, principalmente acqua. Esso diventa la sorgente per una pompa di calore che, durante la stagione fredda, recupera l’energia termica dispersa dalla facciata. Oggi il prototipo è in fase di test in un’area verde della città di Torino.

 

Quali ricadute occupazionali ha prodotto l’attività di Thesan e quali sono gli obiettivi dell’azienda sul medio periodo?

In termini di ricadute occupazionali, intorno a Thesan girano 40 professionisti, ma quando costruiamo i campi fotovoltaici all’estero impieghiamo sempre manodopera locale.

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