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Parla italiano il gemello digitale che rivoluziona lo smantellamento degli impianti nucleari

Smantellamento impianti nucleari: ENEA, un gemello digitale per il decommissioning
crediti: ENEA

Un gemello digitale per rendere lo smantellamento degli impianti nucleari più sicuro. Riducendo il bisogno di un intervento umano diretto e appoggiandosi a droni e digitalizzazione. Lo ha messo a punto l’ENEA insieme a un consorzio di enti di ricerca e attori industriali (tra cui gli italiani Ansaldo e Sogin) nell’ambito del progetto europeo CLEANDEM. E il test del nuovo sistema avverrà presso il sito EUREX di Saluggia dove nel 2022 erano ancora stoccati 2.885 m3 di rifiuti radioattivi.

Attualmente, la presenza dell’uomo è ancora indispensabile per la maggior parte delle attività svolte durante le diverse fasi di disattivazione e smantellamento degli impianti nucleari. Queste operazioni vanno da quelle iniziali, successive allo spegnimento, che comportano livelli significativi di radiazioni, alle fasi intermedie e finali, in cui si procede gradualmente alla rimozione della radioattività, fino al completo smantellamento, generalmente effettuato quando la radioattività residua è ormai minima.

Tre gli obiettivi principali del progetto:

Una svolta tecnologica nello smantellamento degli impianti nucleari

Il progetto è iniziato a marzo 2021 e si articola in diversi passaggi. Tra cui lo sviluppo di sensori radiologici avanzati a basso costo per neutroni (MiniSiLiF) e raggi gamma (MiniRadMeter), lo sviluppo di un sistema criogenico per monitorare il carbonio-14 (compito portato avanti dall’ENEA), l’integrazione della nuova strumentazione nella piattaforma RB-VOGUI cioè un sistema senza pilota dotato di un braccio robotico a cui ha contribuito anche Ansaldo.

Il passaggio successivo è la creazione del gemello digitale, che aggiornerà continuamente le informazioni radiologiche disponibili. Infine, i test: il sistema sarà validato con dimostrazioni sul campo. Che avverranno in Italia: è stato selezionato da Sogin l’impianto EUREX di Saluggia.

“Il progetto nasce per promuovere una svolta tecnologica nel campo delle operazioni di disattivazione e dismissione di siti nucleari, utilizzando una piattaforma robotica senza pilota UGV (Unmanned Ground Vehicle Platform) per studiare i siti, progettare le attività necessarie, curare il  training degli operatori e la gestione complessiva delle attività di D&D” sottolinea Luigi Lepore, ricercatore del Laboratorio Caratterizzazione radiologica e gestione rifiuti radioattivi, responsabile del progetto per ENEA. “L’obiettivo è di risparmiare tempo, abbattere i costi, ridurre l’impatto ambientale e limitare al minimo l’intervento umano per migliorare la sicurezza dei lavoratori e della popolazione”, aggiunge.

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