Rinnovabili • Sequestro CO2 in mare: Limenet inaugura sito da 800 t anno in Sicilia

In Sicilia nasce l’impianto più grande del mondo per il sequestro di CO2 in mare

La start up italiana che trasforma la CO2 in una soluzione acquosa di bicarbonati capace di imprigionare il carbonio anche per 100mila anni ha inaugurato il nuovo sito dimostrativo. La capacità cresce di 100 volte rispetto all’impianto pilota di La Spezia

Sequestro CO2 in mare: Limenet inaugura sito da 800 t anno in Sicilia
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Ad Augusta il sito più avanzato per il sequestro di CO2 in mare

Sorge ad Augusta, in provincia di Siracusa, e ha una capacità di 800 tonnellate di anidride carbonica l’anno. Cento volte maggiore di quella dell’impianto pilota lanciato a La Spezia appena 18 mesi fa. Nonostante la piccola taglia, al momento è il sito più grande al mondo per il sequestro di CO2 in mare. Lo ha inaugurato l’11 settembre la giovane start up italiana Limenet, specializzata nella trasformazione della CO2 in bicarbonati di calcio come via alla rimozione del carbonio dall’atmosfera.

Con questo nome esiste dall’inizio del 2023, ma i primi passi nel mondo del sequestro di CO2 in mare risalgono al 2018 con la fondazione del gruppo di ricerca Desarc Maresanus. Che può contare su collaborazioni con il Politecnico di Milano e il Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici. L’obiettivo è lo studio di soluzioni innovative per stoccare in mare la CO2 sequestrata.

Poi l’accelerazione. Tra 2020 e 2021 vengono pubblicate le ricerche scientifiche e viene brevettata la soluzione tecnologica alla base dell’attività di Limenet. L’anno seguente, il 2023, è la volta del 1° impianto pilota, dimostrativo, con una capacità di poche decine di tonnellate di CO2 l’anno.

L’impianto sequestra-CO2 di Limenet: tecnologia, prestazioni, scalabilità

L’idea alla base di Limenet è l’industrializzazione del ciclo geologico del carbonio. Atmosfera, terreno, rocce e mari si scambiano continuamente CO2 e quindi carbonio. La start up con sede a Lecco non fa altro che accelerare questo processo. Come?

La tecnologia per il sequestro di CO2 in mare di Limenet si basa su tre materie prime:

  • acqua di mare,
  • carbonato di calcio,
  • anidride carbonica.

Sfruttando una chimica naturale, cioè senza l’impiego di sostanze nocive per l’ambiente e la salute, si fa reagire la CO2 per trasformarla in una soluzione acquosa di bicarbonati. Il risultato della trasformazione chimica può essere stoccato negli oceani in modo permanente su scala umana, ovvero per periodi di 10-100mila anni. E contribuisce a contrastare localmente l’acidificazione dei mari, dato che la soluzione è alcalina.

Le configurazioni possibili sono diverse. Limenet può essere accoppiato:

  • a impianti per la cattura diretta dall’aria di CO2,
  • a siti industriali ad alta intensità emissiva (hard to abate),
  • a sorgenti puntuali di CO2.

Inoltre, la start-up propone due diverse soluzioni. La prima soluzione è elettrica, basata su energia rinnovabile, da preferire quando il costo livellato dell’energia elettrica è basso (sotto i 50 dollari al MWh) e l’impronta emissiva è contenuta. La seconda soluzione si basa sulla combustione della biomassa con uso di gassificatore ad ossicombustione e calcinatore indiretto per catturare e stoccare la CO2 biogenica presente nella biomassa.

La soluzione di Limenet è modulare, e quindi può essere scalata alla dimensione desiderata. Attualmente, l’impianto di Augusta dimostra la capacità di rimuovere centinaia di tonnellate di CO2 l’anno. La previsione della start up è di aumentare capacità e taglia degli impianti:

  • a scala mega-ton, cioè con una capacità dell’ordine di 1 milione di tonnellate di CO2 l’anno, entro il 2035. Due i passaggi intermedi nei prossimi 10 anni: un impianto da 4mila t CO2 l’anno, un secondo da 100mila t CO2 l’anno.
  • a scala multi mega-ton entro il 2045.
  • a scala giga-ton, cioè nell’ordine di miliardi di tonnellate di CO2, entro il 2055.
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About Author / Lorenzo Marinone

Scrive per Rinnovabili.it dal 2016 ed è responsabile della sezione Clima & Ambiente. Si occupa in particolare di politiche per la transizione ecologica a livello nazionale, europeo e internazionale e di scienza del clima. Segue anche i temi legati allo sviluppo della mobilità sostenibile. In precedenza si è occupato di questi temi anche per altri siti online e riviste italiane.