Il Governo britannico annuncia nuovi finanziamenti milionari a favore di tecnologie pulite e interventi di efficientamento per le industrie pesanti. I drogano e cattura del carbonio, le principali aree d'azione
l ministro dell’Energia Anne-Marie Trevelyan ha dichiarato:
(Rinnovabili.it) – “Siamo determinati ad affrontare il cambiamento climatico in maniera vantaggiosa sia per il nostro pianeta che per la nostra economia”. Con queste parole il ministro britannico all’Energia, Anne-Marie Trevelyan ha annunciato i nuovi fondi per la rivoluzione industriale verde del Paese. Un’iniezione di ben 166 milioni di sterline, pari a circa 192 milioni di euro, da destinare allo sviluppo di nuove “tecnologie pulite”, come la produzione dell’idrogeno e i sistemi di cattura della CO2. E a soluzioni per decarbonizzare i settori più inquinanti del Regno Unito, tra cui acciaio, energia e rifiuti.
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“L’odierno aumento di cassa di oggi – mirato alle nostre industrie più inquinanti – incoraggerà il rapido sviluppo delle tecnologie di cui abbiamo bisogno per dominare le emissioni […] riducendo i costi per le imprese, stimolando gli investimenti e creando posti di lavoro”, ha aggiunto Trevelyan.
Il nuovo pacchetto di finanziamenti, riservato a innovatori, imprese, accademici e industria pesante, arriva a soli 6 mesi dalla pubblicazione del Piano governativo in 10 punti per una rivoluzione industriale verde. Come parte del Piano, il primo ministro Boris Johnson si è impegnato a rimuovere 10 megatonnellate di anidride carbonica, installando 5 GW di idrogeno e creando 250.000 posti di lavoro verdi, entro il 2030.
I nuovi fondi rappresentano un primo passo verso l’obiettivo. Nel dettaglio, il Governo riserverà 60 milioni di sterline allo sviluppo dell’idrogeno a basse emissioni e per quello verde. 35 milioni andranno invece al programma di cattura e immagazzinamento della CO2, e per la precisioni a 24 progetti in Inghilterra e Galles e due iniziative di ricerca per l’adozione delle tecnologie di CCS su larga scala. Altri 20 milioni di sterline sono state stanziate per l’implementazione, entro il 2030, di tecnologie di CCU, ossia cattura e riutilizzo della CO2 nel settore chimico o cemetizio. 20 milioni di sterline andranno al nuovo centro virtuale di ricerca e innovazione sulla decarbonizzazione industriale; 8 milioni allo sviluppo di innovazioni, come il riutilizzo dei rifiuti tessili, nuove tecniche di produzione dell’argilla e di calcestruzzo; 4,7 milioni al nuovo hub di ricerca e innovazione Transforming Foundation Industries.