Il mondo naturale ci aiuta a proteggerci dagli incendi
(Rinnovabili.it) – I funghi potrebbero inaugurare una nuova classe di rivestimenti ignifughi naturali in edilizia. Su questa possibilità ha lavorato un gruppo di scienziati della RMIT University in Australia, mettendo a punto un metodo per coltivare sottili fogli di micelio puro. Il lavoro apre la porte a nuovi materiali compositi resistenti al fuoco che potrebbero essere integrati nei veicoli o nelle abitazioni.
Micelio come biomateriale edilizio
Il micelio – l’apparato vegetativo dei funghi costituito di ife filiformi ramificate – rappresenta uno dei materiali più interessanti per l’edilizia sostenibile. Grazie alla sua struttura leggera e biodegradabile, che può assumere la forma di qualsiasi stampo in cui viene coltivato, alla sua capacità di sequestrare il carbonio e alla possibilità crescere grazie unicamente a fonti di scarto, da tempo è entrato a far parte di diversi esperimenti di progettazione. I punti di forza? I biocompositi di micelio hanno mostrato rapporti resistenza/peso molto più elevati rispetto a quelli dei materiali convenzionali, assieme ad altre caratteristiche allettanti come la bassa conduttività termica e può fornire un elevato isolamento acustico.
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La ricerca è ancora all’inizio e gli elementi negativi non mancano. Tuttavia le prospettive appaiono interessanti e la ricerca dell’RMIT University ne dà ulteriore conferma oltre a far progredire lo studio in materia. “Di solito i funghi si trovano in una forma composita mescolata con materiale di alimentazione residuo, ma abbiamo trovato un modo per coltivare fogli di micelio puro che possono essere stratificati e ingegnerizzati in diversi usi: dai pannelli piatti per l’industria edile a un materiale simile alla pelle per industria della moda”, ha affermato il Professor Tien Huynh sul sito dell’Ateneo.
Nuovi rivestimenti ignifughi naturali per l’edilizia
Il processo bioingegneristico messo a punto da Huynh e colleghi permette di coltivare fogli di micelio sottili come carta da parati, mantenendo intatta la rete di ife. Il risultato sono pannelli compatti e uniformi di diversi strati di micelio.
Quando il materiale è esposto al fuoco o al calore intenso, lo strato del micelio a contatto con il calore si decompone in un foglio carbonizzato capace di proteggere termicamente gli strati sottostanti. “Più a lungo e più alta è la temperatura alla quale il micelio char sopravvive“, ha affermato la professoressa Everson Kandar, “migliore è il suo utilizzo come materiale ignifugo”. In pratica agisce come una sorte di tampone offendo un ottimo rivestimento ignifugo naturale per l’edilizia. Non solo. Il materiale è sicuro per l’ambiente e per l’uomo, dal momento che non produce fumi tossici a contatto con le fiamme.
Oggi il gruppo sta lavorando su stuoie fungine bioingegnerizzate in grado di ridurre l’intensità della fiamma e aumentare le valutazioni di sicurezza antincendio negli edifici.