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:REWILD, dai geobatteri ai licheni depurativi. Al MAXXI le idee che cambieranno le città

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MAXXI_REWILD, GEO-LLUM SamiraBeniniAllaouatCourtesy: TheArtist

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MAXXI Repairing the Present :REWILD ©Musacchio, Ianniello, Pasqualini & Fucilla

:Rewild è parte del progetto della Commissione Europea S+T+ARTS Repairing the Present

(Rinnovabili.it) – Il sottile confine tra arte, scienza e tecnologia può diventare uno spunto di riflessione per trasformare gli ambienti in cui viviamo, rendendoli più sani e attraenti. Perchè non mettere in equilibrio natura e tecnologia, partendo alle opere d’arte come spunto di riflessione? E’ questo l’obiettivo della mostra Rewild ospitata dal 15 ottobre e fino al 13 novembre al MAXXI di Roma. Seconda di tre mostre congiunte, Rewild fa parte del progetto S+T+ARTS, Repairing the Present, un’iniziativa della Commissione Europea che promuove proprio il dialogo tra scienza, tecnologia ed arte. L’obiettivo è migliorare l’ecosistema urbano inserendo l’innovazione nella natura, l’artificiale nell’organico, l’animale nel minerale.

Questo trittico di mostre fornisce una narrazione modulare per navigare sia nella diversità dei progetti di residenza di Repairing the Present sia nella problematica generale delle urgenze contemporanee. In condizioni antropogeniche critiche – come il riscaldamento globale e i fenomeni estremi correlati, le epidemie, la scarsità di risorse, le guerre persistenti e l’ecocidio – dobbiamo portare la nostra nozione di collaborazione oltre l’umano e recuperare, ridisegnare le tecnologie disponibili oggi e nel prossimo futuro”, sottolinea Manuel Cirauqui, curatore della mostra :REWILD e già curatore al Guggenheim di Bilbao e direttore di Eina Idea Barcelona. “L’obiettivo è che tutti noi raggiungiamo forme di vita e di sviluppo più armoniose, attente e sostenibili. Gli artisti e gli studi di Repairing the Present mostrano un’incredibile capacità di portare avanti una molteplicità di sforzi in ambiti diversi come l’epidemiologia, la bioingegneria, le politiche dei rifiuti, la critica culturale, i nuovi materiali e la crittografia, solo per citarne alcuni. Ogni mostra del ciclo :REWORLD :REWILD :RETOOL sarà un’occasione per sperimentare lo sviluppo della loro ricerca e per trovare ispirazione nel contatto diretto con le opere“.

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Oltre a :REWILD al MAXXI, le altre mostre sono :REWORLD al MEET Digital Culture Center di Milano (4 -30 Ottobre 2022) e :RETOOL allo ZKM | Center for Art and Media a Karlsruhe in Germania (18 Novembre – 18 Dicembre 2022). All’inizio di dicembre si terrà a Bruxelles una conferenza finale che concluderà la serie di mostre Repairing the Present.

Dai Geobatteri per illuminare ai Big Data per tracciare i rifiuti urbani

Al MAXXI sarà possibile ammirare otto delle 21 opere in totale realizzate per i tre eventi congiunti, realizzate da: Samira Benini Allaouat, Penelope Cain, Filip Van Dingenen and David Shongo, Adriana Knouf, Lugh O’Neill, Studio Lapatsch | Unger e Studio Johanna Schmeer, Susi Gutsche e Olga Kisseleva, queste ultime vincitrici delle residenze d’artista promosse da SONY CSL Roma in collaborazione con il MAXXI.

I affrontano l’urgenza di cooperazione tra le specie e “parla della necessità dell’umanità di ripristinare i modelli selvaggi negli ecosistemi odierni”.

Partendo da TRACEWASTE, dell’artista Susi Gutsche, un’istallazione audiovisiva interattiva, un’”isola dei rifiuti” (“Müllinsel”) che, attraverso una raccolta di BIG DATA, rende visibili le imprevedibili e sorprendenti dinamiche nel percorso di smaltimento dei rifiuti in Italia. Si passa poi a Cities Live Like Trees, di Olga Kisseleva, in collaborazione con Liu Bauer. Un progetto che parte addirittura dalle ricerche di Leonardo da Vinci sulle strutture arborescenti, per identificare le prospettive innovative che permettano di migliorare la qualità della vita urbana, partendo da un’attenta raccolta dati e nuovi modi per integrare gli alberi nel paesaggio urbano e mantenere viva la struttura della città.

:Rewild porta in mostra anche i geobatteri con il progetto GEO-LLUM di Samira Benini Allaouat. L’artista immagina il ruolo dell’illuminazione pubblica nelle aree verdi urbane concentrandosi sui geobatteri che hanno la capacità di creare elettricità gratuita mentre bio-bonificano il suolo contaminato. Un’opera d’arte performativa concepita come un essere organico e in crescita, dove il ruolo dell’uomo è prendersene cura. Il progetto di fatto si sta sperimentando dal vivo nel quartiere pilota Hort del Clot di Barcellona.

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One and the Care of Many di Penelope Cain (AUS/NL) è una narrazione visiva, di scienza, meraviglia e speranza attraverso il micro mondo dei licheni. Senza radici, né vegetale né animale, il lichene assorbe CO2 ed è quindi una parte importante degli ecosistemi. Il progetto riflette sui benefici di un ripopolamento di questa specie nelle città.

Filip Van Dingenen e David Shongo con Suskewiet Visions indagano come una tradizione folclorica, il SUSSKEWIET, una volta ricontestualizzata possa rivelare una potenziale intelligenza collettiva che armonizzi la nostra relazione dominante con le entità non umane.

TX-2: MOONSHADOW è un esperimento di costruzione speculativa di satelliti. Una vela solare fatta a mano che mostra futuri bizzarri e postcoloniali. Adriana Knouf lavora come artista, scrittrice e xenologa, concentrandosi su argomenti come i media, l’arte spaziale e i futuri queer e trans.

KARST di Lugh O’Neill in collaborazione con altri artisti, è una composizione di suono 3D, registrata ed eseguita sul posto, che consente un’interazione artistica e performativa con i luoghi.

Bodies of Water Bodies of Water, dei designer Anja Lapatsch (DE) e Annika Unger (DE) dello Studio Lapatsch | Unger, in collaborazione con lo Studio Johanna Schmeer (DE). E’ un’opera d’arte che utilizza rocce specifiche degli strati geologici della città di Berlino per modificare la qualità delle altre acque in modo che il loro contenuto minerale e il loro sapore diventino simili all’acqua potabile di Berlino. Il progetto è frutto di un’indagine geoidrologica sui sistemi idrici sotterranei regionali di Berlino e sulle loro qualità e sfide specifiche.

Le strategie europee messe in pratica attraverso l’arte

Il progetto S+T+ARTS Repairing the Present ha come obiettivo l’affrontare, attraverso la creatività degli artisti, le conseguenze che l’inarrestabile sviluppo tecnologico sta generando nella società. Fino ad oggi ha ospitato oltre 125 residenze in tutta Europa, ciascuna in risposta alle strategie del Green Deal dell’UE o agli obiettivi del New European Bauhaus, facilitando così la consapevolezza del pubblico su sfide globali e paneuropee.

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