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PRIMA, bandi 2023 per ricerca e innovazione

Il Programma PRIMA (Partnership for Research and Innovation in the Mediterranean Area) assegnerà alla ricerca e innovazione nel settore agroalimentare per il 2023 un finanziamento di 69 milioni di euro.

I primi cinque anni del Programma PRIMA (2018-2022) sono stati contrassegnati da un complesso di risultati di altissimo livello. Sono stati finanziati 202 progetti, l’Italia ha partecipato a 159 progetti e 70 progetti sono stati coordinati direttamente da un ente italiano.

Anche dal punto di vista dei finanziamenti l’Italia si è ritagliata un ruolo di rilevo: finora sono stati erogati 289 milioni di euro, e circa 65 milioni di euro sono stati assegnati a ricercatori e innovatori del nostro Paese.

Una grande opportunità per l’Italia

Angelo Riccaboni, presidente della Fondazione PRIMA, ha dichiarato che «i finanziamenti di bandi PRIMA sono un’eccezionale opportunità per l’Italia: rappresentano un importante strumento di promozione della ricerca e dell’innovazione in settori chiave quali la gestione efficiente delle risorse idriche e l’agroalimentare, settori strategici per il nostro Paese e per la regione mediterranea.

Come presidente della Fondazione PRIMA mi preme sottolineare le rafforzate collaborazioni con attori chiave del Mediterraneo e il contestuale riconoscimento del ruolo strategico del Programma nel rispondere alle sfide del cambiamento climatico e della sicurezza alimentare, nonché il costante allineamento con il Green Deal europeo».

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La sede del Segretariato Italiano di PRIMA si trova nel Santa Chiara Lab dell’Università di Siena. Il Segretariatocoordina l’iniziativa in Italia promuovendo l’attuazione del Programma e creando importanti collaborazioni che coinvolgono, al fianco del Ministero dell’Università e della Ricerca, istituzioni, sistema universitario, della ricerca e dell’innovazione. Il Programma coinvolge anche i principali ministeri come il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, particolarmente attento al tema della sicurezza alimentare nel Mediterraneo.

7 milioni di euro dal MUR

Positivo il commento di Anna Maria Bernini, ministro dell’Università e della Ricerca:«Il coordinamento a livello internazionale è imprescindibile per l’attuazione di priorità quali l’innovazione agroalimentare e le risorse idriche nel Mediterraneo, per affrontare sfide sistemiche e pervasive come il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità e per supportare il cammino comune verso la realizzazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.

Il Ministero dell’Università e delle Ricerca, quale hub per l’intersezione di reti nazionali e internazionali dei saperi e della ricerca, attraverso il contributo al bando PRIMA 2023 vuole continuare a valorizzare gli sforzi e le risorse necessarie per fare avanzare la nostra cooperazione come partner europei e del Bacino del Mediterraneo condividendo i nostri valori comuni non solo nel campo della politica ma anche in quello, cruciale, della ricerca».

Il MUR mette a disposizione dei ricercatori italiani circa 7 milioni di euro per i bandi PRIMA 2023. Chi volesse saperne di più, il 1° febbraio può seguire l’infoday organizzato da MUR e Segretariato di PRIMA in collaborazione con APRE (Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea).

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