(Rinnovabili.it) – In un periodo di grande accelerazione nel settore delle tecnologie energetiche e di continui annunci mondiali su target di transizione sempre più ambiziosi, l’ammiraglia Enel mette in campo le sue migliori risorse per orientare e gestire il fenomeno tumultuoso dell’innovazione. E lo fa con un approccio insolito, attraverso una piattaforma “aperta” dove lanciare le sfide indirizzate non solo a Istituti di ricerca, incubatori o Università, ma a chiunque sia in grado di raccoglierle. Una sorta di “democrazia dell’innovazione” che salta a piè pari strategie, lobby e accordi quadro per arrivare subito ai risultati di qualità. E da parte di chiunque.
Per capire meglio questo meccanismo abbiamo incontrato Angelo Rigillo, responsabile del progetto.
Rigillo, lei fa parte del team Innovation & Sustainability ed in particolare è il Responsabile del progetto www.OpenInnovability.enel.com crowdsourcing platform. Quest’ultimo è stato definito dal responsabile del team, Ernesto Ciorra, come “…. la porta aperta digitale di Enel per un’innovazione sostenibile ed una sostenibilità innovativa”. Ci spieghi come è nata questa idea ed in pratica in cosa sussiste.
Come Gruppo ci siamo dati obiettivi di innovazione e sostenibilità estremamente sfidanti. Se al nostro impegno costante affianchiamo quello di chiunque ritenga di poter contribuire proponendo un progetto specifico da sviluppare, oltre ad aver raggiunto più facilmente il risultato lo avremo fatto in piena visone Open Power, quella che ha rivoluzionato il nostro modo di fare business da ormai oltre tre anni. Il processo di trasformazione digitale di Enel è una realtà, quale modo migliore quindi di raccogliere questi contributi se non un portale digitale?www.OpenInnovaBility.enel.com è il luogo dove Innovation e Sustainability si fondono e si aprono alle persone, alle aziende che vogliono collaborare concretamente, a organizzazioni non governative e startup sociali che vogliano proporre idee innovative per rendere più sostenibile il nostro mondo, a chiunque condivida i nostri stessi valori non solo a parole.
Leggo che al momento sono state lanciate 14 sfide di cui una è una call multipla per startup e aziende. Ne citi qualcuna e ci spieghi come nasce l’idea o l’esigenza della sfida.
Oltre a queste ce ne sono anche altre, ma visibili solo ai nostri colleghi, che costituiscono la risorsa più importante per la trasformazione di un Gruppo che opera dalla generazione di energia alla vendita di prodotti e servizi in ben 5 continenti.
La sfida nasce in maniera molto semplice: se viene individuato un problema per il quale riteniamo che maggiore è il numero di contributi, più elevata possa essere la probabilità di risolverlo, allora si definisce una descrizione, il regolamento, i requisiti, si istituisce un gruppo di valutazione e si pubblica.
Tra quelle visibili a tutti, una molto interessante e che prevede un premio di 15mila euro per chi ci aiuterà a risolverla, riguarda l’eliminazione dell’acido solfidrico presente, in piccole quantità, nei fluidi geotermici delle nostre centrali. Questa challenge scade l’11 novembre e speriamo di trovare una soluzione valida.
L’ultima pubblicata sul sito è la call a cui lei faceva riferimento, rivolta a startup e piccole medie aziende che abbiano sviluppato soluzioni innovative da applicare nell’ambito della produzione di energia da fonti rinnovabili. Cerchiamo nuove tecnologie per l’ibridizzazione degli impianti, per il fotovoltaico, soluzioni per l’ottimizzazione delle performance di impianto, automazione, applicazioni di realtà aumentata e intelligenza artificiale, ecc.
Non solo “challenge” specifiche, a cui contribuire con una soluzione, ma anche l’area “I have a project” dove collezionare i progetti di chiunque abbia un’idea di innovazione e sostenibilità non inerente ad alcuna delle challenge attive.
Mi ha colpito una frase ben evidenziata sui vostri format: “Quello che emoziona è che l’innovazione può venire da chiunque”. Ma è proprio vero che la vostra ricerca è aperta anche a menti completamente “indipendenti”?
Assolutamente sì, l’innovazione è priva di scale gerarchiche o inquadramenti formali e per Enel funziona solo se è sostenibile. Un motivo più che valido per aprire le proprie porte alla forza innovatrice di un mondo esterno in continua evoluzione; a coloro che sono interessati alle sfide con cui si deve confrontare il nostro Gruppo, che dell’innovazione e della sostenibilità ha fatto uno dei suoi punti fermi.
E’ proprio per seguire questa strada verso il futuro che la piattaforma OpenInnovability si apre a tutti. Così come siamo felici di ricevere e analizzare le proposte di chiunque, dall’individuo alla organizzazione non governativa alla piccola azienda, al ricercatore, alla startup, allo stesso modo ci impegniamo a dare riscontro a tutti, sia esso negativo o volto ad iniziare la collaborazione per lo sviluppo del progetto.
A proposito dei 17 Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. A quali ha aderito Enel e in che termini li sta portando avanti?
Enel nel settembre del 2015 ha aderito ufficialmente a 4 dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite: educazione, accesso all’energia, sviluppo socioeconomico, cambiamento climatico. Ci siamo impegnati a promuovere progetti educativi per 400mila persone entro il 2020 e siamo felici di essere già riusciti a raggiungerne 300mila a fine 2016. Per quanto riguarda l’accesso all’energia, il nostro obiettivo è quello di assicurare energia pulita, efficiente e ad un prezzo accessibile a 3 milioni di persone per lo più in Africa, Asia e America Latina entro il 2020. Già a fine 2016 erano 1,2 milioni i beneficiari di progetti sostenuti da Enel in questo ambito, ed è per noi un forte incentivo a continuare su questa strada. Abbiamo poi rivisto al rialzo l’obiettivo di promuovere una crescita socio economica sostenibile, da 500mila a 1,5 milioni di beneficiari entro il 2020 perché, in poco più di un anno, avevamo già aiutato 1,1 milioni di persone. Non solo persone ma anche ambiente, quello in cui le persone vivono, studiano, lavorano: Enel ha dichiarato una generazione a zero emissioni entro il 2050. A dicembre 2016 il nostro mix di generazione era per il 46% ad emissioni zero, e abbiamo confermato l’obiettivo di 350 gCO2/kWheq entro il 2020, avendo già raggiunto un livello di emissioni di 395 gCO2/kWheq.
Su OpenInnovability però non ci siamo limitati ai 4 impegni ufficiali: i colleghi che si occupano di sostenibilità ci hanno chiesto di pubblicare anche altre challenge specifiche su temi di sostenibilità come l’accesso ad acqua pulita e sicura nelle comunità rurali.
Ma torniamo alla piattaforma www.openinnovability.enel.com, che consigliamo vivamente ai nostri lettori di visitare per valutare possibili sinergie. Nella pratica come si possono inserire le proprie idee innovative?
È semplice, basta registrarsi, come qualunque altra piattaforma, scegliere la challenge e proporre la soluzione compilando il form, che abbiamo strutturato per permettere all’utente di fornirci le informazioni utili per la valutazione della proposta.
Il procedimento è molto simile anche per inserire idee progettuali per le quali non vi fossero challenge attive: una volta registrato, l’utente sceglie la sezione di “I have a project” adatta al proprio profilo (collega Enel, innovatore, azienda, startup, ricercatore, azienda operante nel sociale, associazione), compila il form e invia la candidatura direttamente dal sito.
Abbiamo strutturato il sistema in maniera tale che le proposte arrivino direttamente a chi ha la competenza per valutarle o a chi ha chiesto che la challenge fosse messa online. Crediamo che questo sia molto importante, perché chi decide di contribuire ha diritto che la sua idea venga valutata con interesse e competenza.
Quanti progetti avete ad oggi già raccolto e, mediamente, cosa riguardano?
Ad oggi sono più di 200 e spaziano da innovazioni tecnologiche nell’ambito delle rinnovabili, di efficientamento operativo nella generazione termica, fino anche a proposte di soluzioni innovative da parte di colleghi che mirano a incrementare ancora di più il benessere delle persone che lavorano in Enel.
Nonostante il sito sia accessibile da soli 4 mesi, alcune proposte sono già state definite interessanti e hanno cominciato il loro iter approvativo ufficiale nelle unità di business competenti.
Fino a quando saranno accettate le proposte sulla piattaforma?
Gli utenti potranno vedere che ci sono sfide che hanno una scadenza definita e altre sempre aperte. La piattaforma vive grazie alle esigenze dei colleghi che ci chiedono di pubblicare nuove sfide e alla voglia di contribuire degli utenti.
Quando le call si chiuderanno, quale sarà la procedura di selezione e, eventualmente, come si passerà alla fase attuativa della sfida prescelta?
La piattaforma è Open anche sotto questo punto di vista: per garantire il massimo della flessibilità ai colleghi che hanno bisogno di risolvere una challenge, ogni call può avere un regolamento specifico. In questo modo chi pubblica una challenge istituisce una commissione interna per valutare le proposte e restituire il prima possibile un riscontro all’utente. In caso di riscontro positivo, contestualmente all’avvio delle procedure interne di approfondimento e approvazione del progetto, l’utente viene contattato per approfondire la soluzione tecnica proposta e la modalità migliore per la realizzazione dell’idea.
Infine, sempre tra le frasi che mi hanno colpito, leggo: “L’innovazione è lo strumento principale per rendere Enel sostenibile ed è quindi strategico”. Con quale processo trasformerete una call in valore strategico e quindi in business?
Attivando tutti gli strumenti che abbiamo sviluppato internamente, il nostro ecosistema di Open Innovation fatto di partner esterni, la formidabile competenza dei nostri colleghi e la determinazione nell’innovare il nostro business per offrire alle persone energia sempre più pulita, prodotti e servizi che migliorino la loro vita e tutto nel rispetto dell’ambiente, che riconosciamo essere un dovere imprescindibile.
Per riassumere, www.openinnovability.enel.com è uno strumento che mira ad alimentare la sostenibilità di business, ambientale e sociale, dell’Enel e dei Paesi in cui operiamo.