(Rinnovabili.it) – Ribaltare l’approccio della gestione del rifiuto, ovvero del riciclo, partendo dalle esigenze del mercato a valle, per arrivare ad una materia prima – seconda profilata con caratteristiche chimico-fisiche e proprietà meccaniche tagliate in modo sartoriale. Tutto ciò al fine di soddisfare in pieno le esigenze del mercato cosiddetto premium, sia offrendo prodotti che migliorano le proprietà del materiale plastico in entrata – up cicling -, sia grazie a una tecnologia proprietaria e a un processo industriale pensato con “reverse approach”, dallo sviluppo del prodotto alla gestione del rifiuto.
E’ il cambio di paradigma che, durante la presentazione del nuovo impianto, a Bedizzole, gestito da My Replast Industries, NEXTCHEM del Gruppo MAIRE TECNIMONT ha illustrato a investitori e produttori, presentando la sua visione nell’ambito del progetto strategico di Green Acceleration. Un progetto messo a punto “per governare la transizione energetica” in atto. Si tratta dell’impianto più avanzato ed efficiente in Europa, in grado di produrre oltre 40 mila tonnellate l’anno di polimeri riciclati, pari al consumo di plastica di un milione di persone, praticamente di una città come Napoli. “La chimica verde – ha detto l’Amministratore Delegato del Gruppo, Pierroberto Folgiero – non può essere fatta con lo spirito di progetto bandiera per le grandi occasioni, ma deve diventare industria che vive di ricavi e margine. Con il nostro know how – ha proseguito l’AD– riteniamo di poter essere utili a creare un ecosistema orientando chi ha capitali verso chi ha le idee”.
I polimeri riciclati a Bedizzole provengono da varie tipologie di rifiuto plastico in ingresso, sia dal post-consumo industriale – componenti di autovetture, scarti di produzione di packaging alimentare e industriale – sia dal post-consumo urbano – materiale proveniente dalla selezione della raccolta differenziata. “Vogliamo essere industriali sostenibili, ma con approccio innovativo – aveva affermato poco prima il Presidente e Fondatore del Gruppo, Fabrizio Di Amato – giocando anche un ruolo di acceleratori di start-up. Sulla Ricerca e Innovazione, stiamo collaborando con atenei come la LUISS di Roma e il Politecnico di Milano. Riteniamo che la transizione energetica e l’economia circolare siano una grande opportunità”.
“L’impianto – ha ricordato ancora l’AD Folgiero – prevede qualsiasi tipo di plastica, che viene trattata con riciclo meccanico, con un prodotto finale – il polimero riciclato- di qualità elevatissima, che ne consente l’utilizzo in manufatti ad alto valore aggiunto – non solo componentistica, ma anche arredo e elementi di interior design – a fronte di un’efficienza del riciclo del 95%”.
Tuttavia, se oggi l’incontro è stato focalizzato sulle attività di NextChem nell’economia circolare, sono tre le macro aree in cui la stessa amministra un portafoglio di iniziative tecnologiche verso i trend emergenti della transizione energetica:
1)Greening the Brown – Mitigare gli effetti sull’ambiente delle tecnologie utilizzate per l’industria della trasformazione petrolifera
2) Circular Economy: implementare l’utilizzo di plastica riciclata ed altri materiali da rifiuti;
3)Green-Green: Individuare additivi o oli sostitutivi per produrre carburanti e plastiche da fonti rinnovabili.