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La dissalazione a basso costo che usa soltanto la luce

La scoperta degli scienziati di Boston permette una dissalazione a basso costo che utilizza la luce ma non il calore, aprendo scenari inediti

dissalazione a basso costo
Foto di Amanda María su Unsplash

L’effetto di particolari lunghezze d’onda della luce sulla superficie dell’acqua garantirebbe una vera dissalazione basso costo 

(Rinnovabili.it) – In determinate condizioni, nel punto dove l’acqua incontra l’aria, la luce può provocare l’evaporazione senza bisogno di calore. E lo fa in modo ancora più efficiente del calore stesso. Lo ha scoperto un esperimento del Massachussets Institute of Technology, che potrebbe aprire scenari inediti per la dissalazione a basso costo

Il team è infatti rimasto sorpreso di come l’evaporazione senza calore avvenisse tre, quattro volte più rapidamente della norma. Anche se l’acqua utilizzata nel test era contenuta in un materiale idrogel, i ricercatori sono convinti che il fenomeno potrebbe verificarsi anche in condizioni normali.

L’effetto ha luogo solo sullo strato limite tra acqua e aria. Nel caso dell’esperimento, sulla superficie del materiale idrogel. Per ottenerlo i ricercatori hanno sottoposto la superficie dell’acqua a luce di diversi colori, misurando il tasso di evaporazione. Lo hanno fatto posizionando un contenitore pieno d’acqua su una bilancia e misurando direttamente la quantità di massa persa per evaporazione, oltre a monitorare la temperatura superficiale. 

Hanno scoperto che l’effetto variava a seconda del colore e raggiungeva il picco a una particolare lunghezza d’onda della luce verde. Non c’era alcuna relazione con il calore, perciò hanno compreso che era la luce stessa a causare almeno parte dell’evaporazione. L’effetto è stato denominato “fotomolecolare”, e ha spinto il gruppo a lavorare subito sulle possibili applicazioni.
Il settore più interessante sembra essere quello della desalinizzazione, per migliorare l’efficienza dei sistemi esistenti e realizzare una dissalazione a basso costo che fino ad oggi non è stata realmente possibile. In linea di principio, infatti, potrebbe essere possibile aumentare la quantità di acqua prodotta dalla dissalazione solare, che attualmente è di 1,5 chilogrammi per metro quadrato, fino a tre o quattro volte utilizzando questo approccio basato sulla luce.