L’Accordo di Parigi e altre politiche ambientali spingono l’innovazione nella plastica
(Rinnovabili.it) – L’innovazione nella plastica è in fermento, con le attività di ricerca e sviluppo letteralmente esplose negli ultimi anni. Lo dimostra un report della società di consulenza britannica GovGrants, che ha analizzato il numero dei brevetti richiesti a livello globale su tecnologie legate alla sostenibilità del settore.
Secondo gli analisti, le domande di brevetto possono fornire una indicazione del livello di innovazione in una particolare area tecnologica. L’aumento dell’attività di brevettazione suggerisce anche che quello delle materie plastica stia diventando un mercato sempre più competitivo e in fase di sviluppo.
Secondo i dati che hanno raccolto e analizzato, i brevetti depositati fra il 2001 e il 2015 sono rimasti relativamente stabili tra il 2001 e il 2015. Negli ultimi 7-8 anni, invece, hanno visto una crescita sensibile. L’analisi sostiene che l’innovazione nella plastica sia triplicata nel periodo successivo al 2015 rispetto ai 15 anni precedenti. Quali sono i driver della maggiore attività innovativa, si chiedono da GovGrants? Probabilmente una combinazione di azioni legislative come l’accordo di Parigi e altre iniziative politiche, come la tassa sui sacchetti di plastica monouso adottata da vari paesi, tra cui il Regno Unito e la Francia.
Nonostante la sensibilità sia maggiore in Occidente, è l’oriente a guidare il processo di ricerca e sviluppo. Dalla Cina vengono quasi 10 mila domande di brevetto tra il 2001 e il 2021. Il Giappone è secondo con 6 mila, mentre seguono a distanza il tio USA, Germania e Corea del Sud, tutte e tre intorno ai 2 mila. C’è da dire che la Cina è al top delle classifiche della brevettazione per la maggior parte dei settori tecnologici. Per quanto riguarda l’innovazione nella plastica, nel solo 2021 rappresentava circa la metà di tutte le domande di brevetto depositate a livello globale.
Oggi a livello globale soltanto il 9% della plastica è riciclato. La produzione è in aumento e le politiche di sostenibilità non riescono a ridurre la quantità di rifiuti generati o di imballaggi messi in commercio.