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L’innovazione energetica di Eni in mostra alla Maker Faire 2022

Eni Maker Faire 2022
Foto Cecilia Fabiano /LaPresse 06/10/2022 Roma, Italia ENI : installazione ad Eni Ostiense

Eni apre le porte alla Maker Faire Rome 2022 e mette in mostra il futuro

(Rinnovabili.it) – Dalle tecnologie per generare elettricità dal mare a quelle per produrre i biocarburanti fino alle nuove frontiere della fusione magnetica. Alla Maker Faire Rome 2022 – l’evento promosso e organizzato dalla Camera di Commercio di Roma – Eni è pronta a presentare le ultime innovazioni tecnologiche messe in campo per sostenere la cosiddetta Just Transition, la transizione energetica “giusta”. Un appuntamento divenuto ormai tradizione per il colosso italiano che, oltre a vestire i panni di main sponsor, mette ancora una volta a disposizione della Fiera i propri spazi di Roma Ostiense, nell’area dell’ex Gazometro. Aprendo le porte di un luogo simbolo del progresso energetico ad una tre giorni pubblica tutta all’insegna del futuro. Dal 7 al 9 ottobre, infatti, la MFR22 alzerà il sipario sulla sua decima edizione, nella doppia formula in presenza e live streaming, mettendo in mostra nei circa 300 spazi espositivi idee, prototipi e progetti all’avanguardia. E offrendo nel contempo una piattaforma dove mettere in contatto imprese, università, scuole, centri di ricerca, persone, pensieri, opinioni, saperi, competenze da ogni parte del globo.

Il “Distretto dell’Innovazione”

Che sia proprio il complesso Ostiense a fornire, per il terzo anno consecutivo, il palcoscenico alla “Maker Faire Rome – The European Edition”, non sorprende. Il sito reso famoso alla fine degli anni ’30 dal gasometro più grande d’Europa, è oggi molto di più che un’area simbolo della Roma industriale di un tempo. Qui Eni sta conducendo un ampio progetto di riqualificazione con l’obiettivo di bonificare e recuperare una superficie complessiva di oltre 12 ettari, e trasformarla in un vero e proprio “distretto dell’innovazione“. Tracciando una connessione tra passato e futuro all’insegna del progresso e della sostenibilità.

Negli stessi luoghi che a inizio novecento avevano permesso alla capitale di impostare la propria politica industriale ed energetica, la società del cane a sei zampe ha messo le radici della transizione tecnologica facendo germogliare i “semi del cambiamento”. Qui, ad esempio, si trova il quartier generale di Joule, la Scuola di Eni per l’Impresa. Di cosa si tratta? Di un’iniziativa nata per formare imprenditori e imprenditrici nel segno dell’innovazione e della sostenibilità. Presente tra gli espositori della Maker Faire Rome 2022, la scuola incoraggia e sostiene le nuove idee della transizione giusta, fornendo strumenti e conoscenze che possano accompagnare la crescita di manager e startupper. 

In questo luogo si è insediato recentemente anche ZERO, il nuovo Acceleratore di startup in ambito di tecnologie pulite. Inaugurato formalmente lo scorso anno dalla Cassa Depositi e Prestiti, ZERO  lavora intercettando le realtà con un grande potenziale d’impresa e impegnate a ridurre le emissioni di gas serra, ottimizzare il ciclo dei rifiuti, velocizzare i processi di transizione energetica o favorire l’economia circolare. Seleziona le migliori e le introduce in un percorso di accelerazione della durata di 5 mesi, supportandole passo dopo passo.

E in futuro, all’ombra dell’ex Gazometro sorgeranno aree dedicate allo sviluppo e sperimentazione delle nuove tecnologie energetiche. Un lavoro costante che si avvarrà anche della partecipazione di altre imprese, start up, università e centri di ricerca. 

Eni in mostra alla Maker Faire 2022

Eni a Maker Faire Rome 2022

Per Eni l’innovazione tecnologica rappresenta la chiave di volta per far fronte a una delle sfide più importanti della contemporaneità: garantire ad una popolazione mondiale in continua crescita un accesso all’energia equo, sostenibile e affidabile, accelerando allo stesso tempo il percorso di decarbonizzazione. 

Ecco perché alla Maker Faire Rome 2022 la società sarà presente con due spazi interattivi aperti al pubblico, entrambi legati alla sua visione di innovazione al servizio della sostenibilità.

In mostra all’interno della prima area espositiva i progetti e le soluzioni più interessanti che il colosso energetico sta sviluppando in ambito cleantech. Si va dall’Inertial Sea Wave Energy Converter (ISWEC), il sistema per la conversione dell’energia delle onde marine in elettricità sviluppato in collaborazione con il Politecnico di Torino e con lo spin-off universitario Wave for Energy, alle tecnologie di CCUS (cattura, utilizzo e stoccaggio della CO2) messe a punto nei suoi centri di ricerca o frutto di collaborazioni internazionali. Spazio anche ai nuovi progetti dedicati ai biocarburanti avanzati e al ruolo dell’economia circolare nella decarbonizzazione dei trasporti.

La tecnologia della fusione a confinamento magnetico costituirà, invece, il secondo grande focus dell’evento. Per lo spazio interattivo, Eni ha scelto un’originale installazione realizzata in collaborazione con CRA – Carlo Ratti Associati e Italo Rota. La struttura ricorda, in chiave concettuale, un prototipo di “Tokamak”, ossia la camera toroidale magnetica all’interno della quale è possibile dare vita a processi di fusione termonucleare controllata. 

L’area espositiva spiegherà come funziona la tecnologia, quali sono gli attuali progressi e quali i progetti in cui Eni è coinvolta. La società è, infatti, impegnata da tempo su diversi filoni di innovazione legati alla fusione, dalla collaborazione con il Massachusetts Institute of Technology nel programma LIFT (Laboratory for Innovation in Fusion Technology) a quelle strette in Italia con centri di ricerca e atenei per accrescere il know how sul tema.

Non solo. È azionista di Commonwealth Fusion Systems (CFS), lo spin-off del MIT impegnato a realizzare i primi magneti superconduttori ad alta temperatura per il confinamento del plasma. E partecipa al celebre progetto DTT (Divertor Tokamak Test facility) con ENEA e alcune università e centri di ricerca italiani, per l’ingegnerizzazione e la costruzione di una macchina sperimentale finalizzata a fornire risposte scientifiche e tecnologiche ad alcuni aspetti del processo. 

In collaborazione con Eni

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