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L’innovazione applicata all’agrifood: 3 idee da premiare

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L’innovazione del comparto agrifood fa rima con sostenibilità

(Rinnovabili.it) – Trappole hi-tech per i parassiti, microimpianti energetici da fattoria e “ozono terapia” per le serre: così il settore dell’agrifood testa la sostenibilità del futuro. Uno sguardo anticipatore che verrà premiato il prossimo 8 e 9 giugno da SMAU Bologna, il Salone Internazionale dell’innovazione. L’evento assegna annualmente un riconoscimento a quelle startup, aziende e PA che, attraverso la condivisione della propria case history, dimostrino come l’innovazione sia un aspetto fondamentale della propria attività, in grado di supportarne crescita e competitività.

Tra i 31 vincitori del 2018, tre realtà vengono direttamente dal mondo agricolo. È il caso del progetto della startup Agrorobotica, di CREA e dell’Università di Architettura di Firenze; l’iniziativa mira a produrre di trappole automatiche a feromoni, denominate ‘SpyFly’, per monitorare i parassiti delle colture, partendo da quelli nocivi agli oliveti e ai vigneti. Questi dispositivi a basso costo sono in grado di catturare, fotografare e riconoscere tramite specifici algoritmi, gli insetti dannosi alle colture agricole, segnalando in tempo reale l’attacco parassitario. L’analisi delle serie storiche di dati permetterà di sviluppare una capacità predittiva sempre più precisa, per stabilire in anticipo un aumento della presenza dei fitofagi.

 

Il premio Innovazione 2018 sarà assegnato anche a Biolectric Italia, società che realizza micro-impianti energetici a liquami, prefabbricati. Piccoli ed economici, questi macchinari producono biogas usando solamente i reflui zootecnici degli allevamenti animali. Installati in soli 3 giorni, i sistemi permettono di alimentare un generatore da 11fino a 44kW elettrici, con la possibilità recuperare il calore tramite cogenerazione. Il loro funzionamento è completamente automatico e ogni impianto può essere gestito e monitorato sia da PC che da smartphone.

Apre nuove e interessanti prospettive nell’agricoltura anche il sistema brevettato da MET per impiegare l’ozono nei campi e nelle serre al posto dei fitofarmaci. Il sistema è stato testato con successo su coltivazioni come il pomodoro, le zucchine, il cetriolo, la lattuga, le melanzane e i fagioli. Il gas ha effetto immediato, non è inquinante e non lascia residui sui prodotti agricoli. Nato per essere applicato alle serre, il progetto potrebbe essere esteso anche alla viticoltura.

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