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Google sceglie i droni solari per combattere il digital divide

Google sceglie i droni solari per combattere il digital divide

 

(Rinnovabili.it) – Google ce l’ha fatta. La Titan Aerospace, start-up che produce droni solari, è ora nelle sue mani, riuscendo di fatto a soffiare a Facebook quello che molti avevano già etichettato come l’affare del secolo. Il re dei social network, costretto a ripiegare sulla concorrente Ascenta, aveva condotto all’inizio dell’anno delle trattative con la start up, offrendo ben 60 milioni di dollari per rilevarla. La mano se l’è aggiudicata invece il gigante di Mountain View per un prezzo, però, che non è stato ancora rivelato.

 

Fra i due titani la guerra era cominciata già da un po’, per la precisione da quando entrambe le società si erano buttate nella ricerca di sistemi efficienti per portare la rete a banda larga negli angoli più sperduti del Pianeta. La soluzione vincente potrebbe essere ora proprio quella in mano a Google che ha deciso di affidare la sua lotta personale nei confronti del digital divide agli aeromobili a pilotaggio remoto della Titan Aerospace.

 

Nonostante l’acquisizione della giovane società di Moriarty, nel New Mexico, a capo della start-up rimarrà Vern Raburn; il team di Raburn collaborerà con Big G sul progetto LOON, iniziativa lanciata lo scorso anno per diffondere frequenze dedicate alle connessioni internet per un raggio di decine di chilometri. In realtà il progetto aveva arruolato inizialmente grandi palloni aerostatici, sperimentandoli in anteprima sopra il suolo neozelandese. Gli aeromobili della Titan potrebbero però offrire vantaggi più immediati. Grazie alla tecnologia fotovoltaica, questi speciali droni solari sono in grado di volare ininterrottamente per 5 anni, senza rilasciare alcuna emissione. Si tratta di sistemi capaci di raccogliere informazioni e immagini ad alta risoluzione in tempo reale, raggiungendo una velocità di trasmissione dati di 1 gigabyte al secondo per un raggio di quasi 2mila chilometri. Inoltre i droni sono progettati per volare a un’altitudine di 20mila metri, quindi ben al di sopra delle rotte convenzionali, al sicuro dai rischi che venti e variazioni atmosferiche.

 

Google sceglie i droni solari per combattere il digital divide

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