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Giornata della Terra, cosa può fare l’innovazione per il pianeta?

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(Rinnovabili.it) – Come può fare l’innovazione in questo momento di crisi? E come la tecnologia digitale sta cambiando i rapporti sociali e la tutela ambientale? Se ne è parlato oggi in un panel dedicato, durante #OnePeopleOnePlanet, la maratona multimediale della Giornata della Terra. Dal concetto del determinismo tecnologico alle nuove startup del made in Italy, il contenitore ha passato in rassegna tutti gli elementi chiave del tema, attraverso un dibattito veloce e ragionato.

Come ricordato in apertura dal giornalista e docente, Francesco Giorgino, durante queste giornate di lockdown la tecnologia sta cambiando moltissimo il nostro Paese dal punto sociologico e antropologico. Eppure, complessivamente, l’Italia fa parecchia fatica a mantenersi al pari delle altre nazioni. Il Digital economy e social index della Commissione europea ci vede a malapena 24esimi su 27(+1) Stati membri. Con il nostro tasso di digitalizzazione siamo davanti solo a Polonia, Grecia, Romania e Bulgaria

La tecnologia non sostituisce l’uomo ma implementa le sue possibilità”, afferma Giorgino ricordando come sia fondamentale sviluppare fra gli italiani una “cultura digitale”, ossia una consapevolezza dei fattori di rischio e delle opportunità connessi al mondo digital. 

Il potenziale inespresso è ancora grande ma la recente apertura istituzionale fa ben sperare, secondo Gabriele Ferrieri, presidente di ANGI (Associazione Nazionale Giovani Innovatori) “Sicuramente rispetto agli altri ecosistemi nazionali l’Italia ha ancora un gap molto importante, e si vede anche semplicemente dagli investimenti”.

Nel Belpaese i giovani innovatori si sono sempre dovuti scontrare con la difficoltà di accesso al credito e di valorizzazione della loro idea d’impresa. “È fondamentale dar loro una spinta motivazionale”, aggiunge Ferrieri. Spinta a cui oggi contribuisce anche il premio ANGI, il riconoscimento ideato dall’Associazione a favore delle startup italiane distintesi per impegno, professionalità e ingegno.

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Sostenere l’innovazione, soprattutto quella “giovane”, non significa solo guadagnare in competitività sul mercato internazionale. Le nuove idee e i nuovi strumenti sono fondamentali anche all’interno di un discorso comune di salvaguardia del Pianeta. Come ricordato da Pierluigi Sassi, presidente Earth Day Italia e Innovation Manager, stiamo progressivamente aggravando il nostro debito ecologico. L’allarme è legato a quello che chiamiamo, a livello internazionale, Earth Overshoot day, la giornata che segna la fine di tutte le risorse naturali create in un anno dal pianeta.

Nel 1987 la giornata cadeva a metà dicembre; in altre parole l’umanità impiegava allora circa 350 giorni a consumare la produzione annuale di Madre Natura. Oggi l’Overshoot day si è spostato alla fine di luglio. “Questo – sottolinea Sassi – ci fa capire l’urgenza di chiamare in causa l’innovazione non tanto per aumentare il profitto o produrre in maniera più efficiente, quanto per ridurre i consumi e migliorare l’uso delle risorse naturali e soprattutto per garantire una migliore qualità della vita delle persone”.

Una delle innovazioni studiate dall’Italia e in grado di aiutare a tutelare l’ambiente, migliorare l’uso delle risorse e far ripartire l’economia, è la tecnologia V2G. La sigla è l’acronimo di Vehicle to Grid (letteralmente “dal veicolo alla rete”) ed è il nome tecnico della ricarica bidirezionale. A spiegarne le potenzialità è stato Mauro Spagnolo, direttore di Rinnovabili.it. Quando una macchina elettrica è collegata ad una colonnina intelligente V2G può non solo ricevere l’energia elettrica dalla rete ma può anche cederla indietro”, spiega Spagnolo.

Questo permette ai gestori dell’infrastruttura di distribuzione di trasformare le e-car in vere e proprie batterie on demand con cui partecipare alla regolazione del sistema elettrico. Cosa significa questo nella pratica? Che in una situazione di eccesso di offerta, ad esempio per una sovrapproduzione da parte di eolico e fotovoltaico, i veicoli elettrici potranno assorbire il surplus. Al contrario, nei momenti di picco della domanda, le auto parcheggiate potranno offrire energia.

Come ricordato da Spagnolo, per una volta l’Italia ha anticipato le altre nazioni. A febbraio 2020 ha pubblicato in GU il Decreto Vehicle to Grid che apre le porte alla ricarica bidirezionale delle auto elettriche a livello nazionale. L’atto normativo riporta criteri e modalità per favorire la diffusione e della nuova tecnologia e stabilisce in che modo i mezzi e le speciali colonnine possano partecipare al mercato per i servizi di dispacciamento (MSD).

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