Rinnovabili

Eco-innovazione: la top ten del 2014

Come si fa tracciare il percorso dell’evoluzione tecnologica in atto nell’ambito della sostenibilità e della Green economy? Ce lo siamo chiesti in questi ultimi giorni del 2014, guardando il ricco archivio di idee green che il Pianeta ha sfornato quest’anno: soluzioni tecnologiche, in fase di studio e non ancora applicate nei processi produttivi, ma che con molta probabilità detteranno i trend del prossimo anno. E abbiamo stilato per voi una selezione delle dieci migliori eco-innovazioni del 2014.

 

 

10. Il ladro di nuvole

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L’inventore russo Andrew Kazantsev sta lavorando ormai da tempo su un’originale tecnologia che permetta di sfruttare le nuvole per ottenere energia pulita e acqua potabile. Per riuscire nell’impresa la squadra ha realizzato un piccolo dirigibile – battezzato Air HES – che mixa differenti tecnologie: una tradizionale idroturbina e uno degli ultimi dispositivi realizzati per condensare il vapor acqueo. La resa? Ancora minima ma il progetto ha aperto una nuova strada.

 

 

9. Fumare fa bene… solo all’energy storage

Fumare fa bene …solo all’energy storage

 

Tra i propositi per l’anno nuovo quello di smettere di fumare è da sempre nella top ten degli italiani. Ma se il 2015 non vedrà ridursi la percentuale di fumatori, di certo vedrà invece aumentare le tecnologie per lo smaltimento dei mozziconi. Una di queste è stata messa a punto dall’Università di Seoul che è riuscita attraverso un singolo passaggio a trasformare semplici filtri di sigarette in potenti supercondensatori. I primi test hanno mostrato che il materiale “sigarette derivato” offre una capacità di accumulo energetico addirittura maggiore di quella del carbonio disponibile sul mercato, del grafene e dei nanotubi di carbonio.

 

 

8. Imitando Madre Natura

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Riuscire a replicare la fotosintesi clorofilliana è uno dei sogni della ricerca energetica. Ci ha provato anche Julian Melchiorri con la sua Silk Leaf Project. Il giovane studente britannico, è riuscito a creare una foglia artificiale in grado, al pari di quelle vere, di produrre ossigeno in presenza di acqua e luce solare. Negli ingredienti della Silk Leaf, il segreto del successo: Melchiorri ha impiegato un mix di seta e cloroplasti, ovvero gli organuli responsabili del processo fotosintetico. Un domani non troppo lontano potrebbe rivelarsi utile nei viaggi spaziali di lunga distanza.

 

 

7. Addio acqua, nel futuro si lava con la plastica

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Conto alla rovescia per il primo stock su larga scala della washing machine firmata Xerox; la speciale lavatrice affida il suo potere pulente a minuscole micro perle di nylon in grado di separarsi leggermente in presenza di umidità, consentendo alle macchie di essere assorbite e bloccate nel loro nucleo. Il risultato? Si impiega il 72% in meno di acqua rispetto ai dispositivi tradizionali e le sfere possono essere utilizzate fino a 100 volte (o per circa sei mesi), tagliando del 47 per cento i costi dell’energia elettrica.

 

6. Per ricaricare lo smartphone infilalo in tasca

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Prendete uno stilista emergente, aggiungete un celebre produttore di telefonia mobile e le ultime innovazioni in tema di ricarica senza fili. Cosa ne esce fuori? La moda hi-tech di Adrien Sauvage che in collaborazione con la Microsoft Mobile ha presentato qualche giorno fa a Londra i primi pantaloni con la ricarica wireless disegnati appositamente per gli smartphone Lumia della Nokia. Il funzionamento è semplice: se il telefono si sta per scaricare basta infilarlo in tasca dove lo stilista ha integrato una piastra di ricarica a induzione, e il gioco è fatto.

 

 

5. Robot solari volanti, l’arma di Big G contro il digital divide

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Google è pronto a combattere il digital divide schierando nel cielo una flotta di droni fotovoltaici. Grazie alla tecnologia solare questi robot sono in grado di diffondere frequenze dedicate alle connessioni internet, volando ininterrottamente per ben 5 anni e senza rilasciare alcuna emissione. Si tratta di sistemi capaci di raccogliere informazioni e immagini ad alta risoluzione in tempo reale, raggiungendo una velocità di trasmissione dati di 1 gigabyte al secondo per un raggio di quasi 2mila chilometri.

 

 

4. La toilet solare ti aiuta a risparmiare acqua

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L’invenzione è stata presentata a marzo di quest’anno da un gruppo di scienziati americani nell’Università di Nuova Dehli: pensata per migliorare l’accesso ai servizi igienico-sanitari, la speciale eco-toilet è in grado di funzionare senza bisogno di acqua, ma affidandosi piuttosto all’energia solare. Grazie al calore del Sole, infatti sterilizza gli escrementi umani trasformandoli in  biochar, un carbone di alta qualità che può essere impiegato come fertilizzante in agricoltura. L’iniziativa è stata finanziata con 770 mila dollari (circa 550 mila euro) dalla Fondazione Bill e Melinda Gates.

 

 

 

3. Dai un morso a quella batteria

 

In un mondo dove le apparecchiature elettriche ed elettroniche stanno prendendo il sopravvento, è quanto mai necessario trovare una modalità per ridurre il più possibile l’impatto dei RAEE. Uno di questi potrebbe essere realizzare dispositivi biodegradabili come quello progettato dalla Carnegie Mellon University; qui un team di ricercatori ha realizzato una nuova batteria “commestibile” che rimpiazza i tradizionali elettroliti tossici con pigmenti che si trovano nel nero di seppia. Ovviamente il dispositivo non possiede ancora le prestazioni delle batterie agli ioni di litio, ma la ricerca è ancora solo all’inizio.

 

 

 

2. Batterie ricaricabili incluse

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Quante volte avete sentito dire che per rivoluzionare fino il fondo il sistema energetico attuale, le energie rinnovabili devono essere integrate con innovativi sistemi di accumulo energetico? Be’ alla Ohio State University hanno voluto osare di più realizzando la prima cella solare al mondo in grado di auto immagazzinare l’energia stessa che produce. Il segreto è nel particolare design a rete e negli elementi che la compongono – titanio, litio e carbonio – che permettono al dispositivo di funzionare sia come cella fotovoltaica, creando elettricità, che come batteria e dunque immagazzinando l’energia creata al suo interno.

 

 

 

1. L’eolico si fa piccolo, piccolissimo, praticamente micro

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Il 2014 è stato l’anno della nanotecnologia, soluzioni su scala così ridotta da aver bisogno del microscopio per osservarle. E anche l’eolico non fa eccezione come dimostra la minuscola turbina dell’Università del Texas di soli 1,8 millimetri di diametro; le dimensioni estremamente ridotte permetterebbero di montarne addirittura 10 su un chicco di riso. A cosa serve un aerogeneratore così piccolo? Nel futuro, magari, a realizzare cover per smartphone in grado di accumulare energia dal più semplice dei movimenti o “nano pelli” con cui rivestire la superficie di infrastrutture ed edifici.

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