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Earth Day in Italia, Futura guarda al domani

Earth Day

(Rinnovabili.it) – “Fai la tua parte”. Si chiama così il piano presentato ieri dall’Agenzia Internazionale dell’Energia e la Commissione UE per aiutare i consumatori europei a ridurre i consumi energetici e a giocare un ruolo attivo nella doppia crisi di questi mesi. Ed è proprio da queste azioni che è partito il confronto di FUTURA TALK, una delle sessioni dedicate alla transizione ecologica all’interno della maratona #OnePeopleOnePlanet per la Giornata mondiale della Terra. L’appuntamento, moderato da Riccardo Luna e curato da Earth Day Italia e Impatta, ha riunito alla Nuvola di Fuksas di Roma rappresentanti governativi, modo della finanza, associazioni e consorzi di riciclo per discutere di due dei temi più importanti della transizione: energia e mobilità. E capire quale sia quale sia la “parte” che spetta all’Italia.

“Il settore dei trasporti contribuisce per oltre il 20% alle emissioni totali e contrariamente a quanto è accaduto agli altri comparti di attività economica, la sua quantità di emissioni è cresciuta nel corso del tempo”, ha spiegato il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, annunciando il nuovo rapporto sulla decarbonizzazione presentato stamane dal suo dicastero. “È il frutto di mesi di lavoro dei nostri esperti”, ha aggiunto Giovannini sottolineando come il documento prenda in considerazione tutto il comparto della mobilità, dalle moto agli aerei. “È importante avere questo approccio olistico”, che non si fermi al singolo mezzo ma che affronti il problema nel suo insieme, indagando le varie soluzioni possibili.

Per ridurre le emissioni climalteranti, ad esempio, le tecnologie basate sull’elettrificazione risultano attualmente quelle più promettenti per diversi segmenti, soprattutto quello del trasporto su strada. Biometano, idrogeno verde, biocombustibili avanzati e SAF sintetici, a causa dell’attuale scarsa capacità produttiva e degli alti costi ad essa collegati, potranno servire invece a decarbonizzare trasporti più difficilmente elettrificabili, come quelli marittimi e aerei. “È un puzzle piuttosto complesso ma ora abbiamo un quadro chiaro di cosa potremmo fare e cosa dobbiamo fare”, ha affermato Giovannini. “Nelle prossime settimane allocheremo anche i due miliardi del fondo per la mobilità sostenibile proporrò sulla base di queste indicazioni”. Le azioni previste? Innanzitutto una ricognizione dettagliata di tutti gli incentivi per ogni tipo di trasporto per poi passare, dove è possibile, alla modifica del quadro regolatorio riorentando gli investimenti nella direzione della transizione verde.

Per il presidente dell’Automobile Club d’Italia (ACI), Angelo Sticchi Damiani, la cosa più importante è “cambiare la mentalità”. Tra effetti della pandemia prima e caro energia dopo, oggi “è necessario comprendere bene le prospettive future e gli automobilisti hanno diritto di conoscere quali saranno gli scenari per poter orientare le proprie scelte”. Per Damiani uno degli imperativi attuali deve essere quello di cambiare velocemente il nostro parco circolante eliminando i mezzi più vecchi (Euro 0). Anche attraverso “una campagna di incentivi molto più efficace” e “proposte irrinunciabili”. 

Un ruolo chiave nel reindirizzare il comparto verso la sostenibilità lo gioca ovviamente l’investimento pubblico. Come ha spiegato Isabella Falautano di Cassa depositi e prestiti (CDP) è importante avere un approccio che “tenga assieme i diversi attori, i diversi assi temporali e anche le diverse generazioni”. In questo contesto Cassa fa da cerniera, intervenendo a più livelli sulla mobilità sostenibile. Dal finanziamento di imprese quello delle infrastrutture sia su scala mega (es. ferrovie) che su scala micro, fino alle partnership con la pubblica amministrazione. Senza dimenticare l’innovazione. “Cassa con CDP Venture ha stimolato una rete di acceleratori” che riguardano direttamente anche il comparto della mobilità.

La finanza anche quella privata si sta interrogando sul nuovo concetto di sostenibilità, spiega il Project manager e Vice presidente di Impatta, Davide DArcangelo.“Quindi seguiamo con grande attenzione le policy che vengono anticipate perché creeranno il mercato del domani. E noi come finanza dobbiamo sostenere l’offerta di questo mercato”.  Impatta sta lavorando su questi temi con una nuova startup: la Green Mobility Platform, ideata per supportare le imprese nello sviluppo sostenibile della mobilità aziendale.

La discussione si è spostata quindi dai trasporti all’energia pulita con un momento di riflessione sugli effetti di questo delicato momento economico sulle fasce più deboli della popolazione. “Il problema è di tutti ma con effetti diversi […] il peso del costo dell’energia non colpisce tutti nello stesso modo”, ha sottolineato Maria Cecilia Guerra, sottosegretario all’Economia e alle Finanze.  “Per il 20% delle famiglie più povere l’incidenza era già dell’8% ora passerà al 14%. Si tratta di costi particolarmente insostenibili che rendono molto preoccupante il tema della povertà energetica”.

 Per Chiara Goretti, coordinatrice della segreteria tecnica del PNRR, non bisogna perdere di vista l’obiettivo finale. “La transizione energetica è il percorso verso il futuro. Questo non toglie che nel breve periodo, la situazione attuale stia cambiando la visione di breve, imponendo una riflessione sugli strumenti a disposizione e la diversificazione energetica. Ma questo può rafforzare la visione nel lungo periodo”.

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