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Desalinizzare l’acqua marina, la soluzione è minuscola (e rapidissima)

Un team di ricercatori dell’università di Tokyo ha costruito il prototipo di un desalinizzatore che sfrutta anelli di fluoro impilati e incorporati in uno strato lipidico, sfruttando la proprietà idrorepellente dell’elemento chimico. Il processo è fino a 2.400 volte più rapido dei dispositivi che usano nanotubi di carbonio

Desalinizzare l’acqua marina con gli anelli di fluoro
Foto di AVAKA photo da Pixabay

Una nuova membrana con nanotubi al fluoro per desalinizzare l’acqua marina

(Rinnovabili.it) – Anelli di fluoro spessi da 1 a 2 nanometri. È questa la soluzione alla base di una nuova generazione di membrane per desalinizzare l’acqua marina messa a punto da un team di ricerca dell’università di Tokyo. Una soluzione che si è rivelata più efficiente e rapida rispetto ai metodi tradizionali per depurare l’acqua salata.

Qual è la particolarità di questo nuovo metodo di desalinizzazione? Tutto ruota attorno al fluoro, un materiale con moltissimi usi industriali per le sue ottime proprietà idrorepellenti. Per sfruttare al meglio questa caratteristica dell’elemento chimico, i ricercatori, guidati da Yoshimitsu Itoh, hanno costruito una sorta di anelli di fluoro dello spessore di pochi nanometri (un miliardesimo di metro).

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Gli anelli sono poi impilati in serie e incorporati in uno strato lipidico che sarebbe altrimenti impermeabile e simile alla composizione delle pareti delle nostre cellule. Il risultato? Dei “nanocanali” attraverso cui l’acqua viene fatta passare, depurandosi. Il fluoro, infatti, è elettricamente negativo e respinge gli altri ioni negativi, come il cloro che è presente nel sale. Non solo. C’è un altro vantaggio per desalinizzare l’acqua marina che deriva dall’impiego del fluoro. Questo elemento è in grado di spezzare i legami più deboli tra le molecole d’acqua, permettendo così un passaggio più veloce attraverso i nanocanali.

“Il più piccolo dei nostri canali di prova ha respinto perfettamente le molecole di sale in entrata, e anche i canali più grandi hanno rappresentato un miglioramento rispetto ad altre tecniche di desalinizzazione e persino ai filtri all’avanguardia a nanotubi di carbonio”, ha dichiarato Itoh. “La vera sorpresa per me è stata la velocità del processo. Il nostro campione ha funzionato diverse migliaia di volte più velocemente dei tipici dispositivi industriali e circa 2.400 volte più velocemente dei dispositivi di desalinizzazione sperimentali basati sui nanotubi di carbonio”.

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