di Andrea Barbieri Carones
(Rinnovabili.it) – Le città sostenibili di domani hanno da oggi una risorsa in più su cui contare: l’investimento di Woven Capital, parte del Gruppo Woven Planet, a sua volta consociata di Toyota.
Un investimento che va nel “Climate Technology Sustainability Fund 2150” (o semplicemente “2150”), azienda con sede a Londra e Copenaghen che lavora per riprogettare l’ambiente urbano in chiave sostenibile.
A sua volta, Woven Capital è un fondo di investimento da 800 milioni di dollari che supporta aziende di mobilità, automazione, intelligenza artificiale, dati e analisi, connettività e città intelligenti.
Del resto le città sostenibili non sono una novità per Toyota. Al Ces di Las Vegas di gennaio 2020, il costruttore giapponese presentò una città del futuro ai piedi del monte Fuji. Una città del futuro da 70 ettari senza auto e parte di un ecosistema connesso alimentato da celle a combustibile a idrogeno.
“Woven City (il nome della città, ndr), era ed è una opportunità per sviluppare le tecnologie del futuro” disse il presidente Toyota, Akio Toyoda.
Le città sostenibili nei progetti di Woven Capital
Un contesto urbano rinnovato è anche l’obiettivo di Michiko Kato, direttore di Woven Capital. “2150 riconosce che è necessario un drastico ripensamento del contesto urbano per creare le basi per un futuro ambientale ed economico solido. Le tecnologie che 2150 ha già sostenuto hanno la potenzialità per ridurre le emissioni di CO2 di oltre 1,6 giga tonnellate”.
Dal canto suo, Toyota è impegnata a livello globale nel raggiungimento della neutralità carbonica entro il 2050.
Nella presentazione dell’investimento, Nicole LeBlanc, Partner di 2150, ha ribadito quanto le Nazioni Unite vanno dicendo sul cambiamento climatico. “La battaglia sarà vinta o persa nelle nostre città. L’investimento di Woven Capital ci aiuterà ad affrontare le sfide cruciali della sostenibilità nell’ambiente urbano. Stiamo lavorando con imprenditori che sperimentano nuove soluzioni e che aiuteranno tutti noi a ripensare le comunità urbane per garantire un domani più rispettoso dell’ambiente”.
Lanciato a febbraio scorso, 2150 utilizza tecnologia, dati e strumenti per aiutare a ridurre l’impronta di carbonio nelle città. Il fondo investe su tutti i livelli di infrastruttura cittadina: dai materiali utilizzati, agli algoritmi di efficienza, ai sensori e al software che facilitano l’automazione delle costruzioni.
Woven City, 70 ettari per 2.000 abitanti
Intanto, parlando di progetti in fase di realizzazione, Woven City è quasi ultimata. Inizialmente vi abiteranno 360 persone, principalmente anziani, famiglie con bambini e inventori. A regime sarà la residenza di 2.000 abitanti.
La città prima delle città sostenibili avrà tre tipi di percorsi stradali intrecciati tra loro: uno dedicato alla guida automatizzata, uno ai pedoni e uno ai pedoni con veicoli per la mobilità personale. È prevista anche una viabilità sotterranea utilizzata per il trasporto merci.
Per la sua progettazione è stato incaricato l’architetto danese Bjarke Ingels, che in passato ha lavorato al progetto del Two World Trade Center a New York, alla sede centrale Google a Mountain View alla “quarta torre” nel nuovo quartiere City Life a Milano.