Studiata la creazione di nuove strutture metallo-organiche progettate per catturare in maniera selettiva l'anidride carbonica dall'aria
(Rinnovabili.it) – La ricerca climatica degli ultimi anni si è spesso concentrata su metodi e tecnologie per contrastare le quantità crescenti di anidride carbonica antropica; oltre alla riduzione delle emissioni, uno dei filoni sperimentali in crescita è quello della cattura della CO2 nell’aria. Si tratta di un’operazione complessa da realizzare perché le tecnologie di acquisizione diretta dall’aria (DAC) attualmente esistenti tendono a catturare anche altre molecole presenti in concentrazioni maggiori, come quella dell’acqua, e rendono il processo complicato. Un nuovo studio dell’Università di Pittsburgh, pubblicato sulla rivista della Royal Society of Chemistry, ipotizza la progettazione di nuovi materiali in grado di operare una cattura selettiva.
“Se i materiali sono buoni per catturare l’anidride carbonica, di solito sono buoni ad afferrare più gas”, ha spiegato Katherine Hornbostel, assistente professore di ingegneria meccanica e scienze dei materiali presso la University of Pittsburgh Swanson School of Engineering. “È davvero difficile sintonizzare questi materiali per afferrare l’anidride carbonica, ma nient’altro, ed è su questo che si concentra questa ricerca.”
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Nuovi sviluppi nella cattura della CO2
La ricerca si sta concentrando sulla creazione di nuove strutture metalliche organiche (MOF) che siano in grado di eseguire la cattura della sola CO2.
I MOO usano le loro membrane porose per catturare volumi ingenti di gas: l’idea dei ricercatori è che essi possano essere progettati attraverso modelli computazionali che ne eliminino i tradizionali limiti. L’idea degli scienziati è costruire MOF utilizzando materiali diversi rispettivamente per guscio e nucleo: il MOF così progettato potrebbe catturare nel proprio nucleo l’anidride carbonica e respingere, attraverso il guscio, gli altri gas.
Si tratta di una fase ancora embrionale della ricerca in un settore – quello della cattura della CO2 – ancora in via di sviluppo, ma i ricercatori ipotizzano già diversi utilizzi possibili di queste tecnologie. Si ritiene ad esempio che si possano realizzare massicce installazioni di impianti in aree non occupate, o utilizzare infrastrutture già esistenti esposte a grandi quantità di vapore ed elettricità: la sola condizione utile affinché la tecnologia funzioni è che ci sia forte movimentazione di aria.
Gli utilizzi di questo tipo di tecnologia prescindono dal suo intervento diretto, accanto alla riduzione delle emissioni, nel contrasto ai cambiamenti climatici, e potrebbero condurre ad esempio a nuove vette dell’esplorazione spaziale: “Quando siamo su altri pianeti, come Marte, la cattura diretta dell’aria è il modo in cui otteniamo carburante per tornare sulla Terra“, hanno spiegato, “Ogni tecnologia che progettiamo spinge la palla in avanti.”